La norma “cambia mutuo”

Tempo di lettura: 1 minuto

Il 1° febbraio la Bce ha alzato il costo del denaro di un altro 0,5%, il quinto aumento consecutivo da luglio 2022. Da allora i tassi di interesse sono cresciuti del 3%, inutile dire che le rate dei mutui a tassi variabili sono schizzati. Fino a fine anno, però, chi è in difficoltà può provare a chiedere di passare al tasso fisso. La legge di Bilancio ha infatti ripristinato fino al 31 dicembre una sorta di “rinegoziazione obbligata” per gli istituti di credito. I clienti con mutuo a tasso variabile hanno diritto a chiedere alla loro banca una rinegoziare a tasso di interesse fisso, e questa non può negarlo, né applicare tassi eccessivamente alti. Può farlo chi ha sempre pagato puntualmente, ha un Isee fino a 35.000 euro, e un mutuo fino a 200.000 euro. Il tasso fisso proposto dalle banche non può salire oltre una certa soglia stabilita dalla legge, ma sarà probabilmente più alto dell’attuale. La convenienza sta nell’assicurarsi una rata fissa per il prossimo periodo, visto che gli analisti prevedono tassi in salita ancora per un anno. In ogni caso, spiegano gli esperti, conviene parallelamente valutare anche la surroga con altri istituti. 

Condividi