Investimenti a breve termine: le migliori strategie
Non tutti si possono permettere di seguire la regola aurea, e cioè destinare i risparmi a un investimento a lungo o a medio termine, per far aumentare le chance di buoni rendimenti e minimizzare il rischio di perdite. Che fare, allora, se i soldi che abbiamo messo da parte ci occorrono come cuscino di emergenza supplementare per un grosso acquisto che prima o poi andrà fatto, o per una spesa programmata ma vicina nel tempo? Ne abbiamo parlato con un’esperta.
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di Giorgia Nardelli
Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.
L’inflazione ai massimi da un decennio, il carrello della spesa che non frena, i tassi dei prestiti in perenne ascesa, i prezzi delle case alle stelle. Il nostro denaro liquido vale sempre meno, e i segnali per dire che nel breve periodo la situazione non migliorerà ci sono tutti. La soluzione? Investire, dicono gli esperti. Salvo che non tutti, anche chi ha un discreto gruzzoletto da parte, si può permettere di seguire la regola aurea, e cioè destinare i risparmi a un investimento a lungo o a medio termine, per far aumentare le chance di buoni rendimenti e minimizzare il rischio di perdite. Che fare, allora, se i soldi che abbiamo messo da parte ci occorrono come cuscino di emergenza supplementare, per un grosso acquisto che prima o poi andrà fatto, o per una spesa programmata ma vicina nel tempo? Quali sono gli investimenti a breve termine su cui conviene puntare? Ne abbiamo parlato con un’esperta. Ecco i suoi suggerimenti.
Qual è il miglior investimento a breve termine
Premessa d’obbligo: gli investimenti con un orizzonte temporale limitato devono avere un basso margine di rischio, come abbiamo già spiegato altre volte su Rame. Se, per ipotesi, il tuo capitale ti occorre al massimo tra due anni, non è indicato impegnarsi con investimenti su titoli quotati, che richiedono comunque un medio lungo periodo per dare soddisfazioni. In caso di scossoni di mercato avresti poco tempo per recuperare eventuali perdite. Bisogna orientarsi su strumenti sicuri, benché meno remunerativi.
Per capire come orientarti, ricorda che il prodotto ideale, in linea di massima, deve possedere queste tre caratteristiche:
- Stabilità: il tuo investimento non dovrebbe oscillare di valore. Il capitale iniziale dovrebbe essere “al sicuro” (al netto di alcuni rischi che neanche gli investimenti più sicuri possono eliminare). Detto in altre parole, non dovresti correre il rischio, al momento dell’uscita, di riscuotere meno di quanto hai messo.
- Liquidità: nel momento in cui hai bisogno di denaro, dovrai avere la possibilità di accedere alla somma investita senza penalità.
- Bassi costi: il prodotto non dovrebbe avere alti costi in entrata e in uscita. Questo è particolarmente importante per investimenti di corto periodo, che danno rendimenti generalmente contenuti.
Quando conviene aprire un conto deposito
«Facciamo subito un distinguo», spiega subito Roberta Rossi Gaziano, consulente finanziaria indipendente e amministratrice della società SoldiExpert SCF. «Una cosa è avere una scadenza certa, benché ravvicinata: per esempio sapere che tra un anno e mezzo mio figlio andrà all’università e dovrò pagargli gli studi. Altro è non sapere con precisione quando arriverà il momento di dover attingere al proprio capitale, cosa che accade per esempio quando si ha intenzione di comprare casa ma si attende il momento più opportuno o l’immobile giusto. In questa seconda ipotesi, andranno selezionate opzioni flessibili, che ci consentono di uscire dall’investimento in ogni momento, senza pagare penali o commissioni di uscita».
In questo secondo caso, la soluzione più indicata è un conto deposito libero, suggerisce la consulente. «Attualmente i rendimenti dei conti depositi sono interessanti, e si può scegliere tra diverse offerte. Bisogna però considerare due aspetti: intanto si deve selezionare un conto deposito non vincolato, i rendimenti sono più bassi, ma hai la certezza di poter uscire in ogni momento, riscuotendo gli interessi maturati fino ad allora. In secondo luogo, meglio fare bene i conti, per non restare delusi dai rendimenti. I tassi di interesse che vediamo negli spot corrispondono al tasso lordo annuo, a cui va tolto il 26% di tassazione, più uno 0,2% l’anno per il bollo. Se poi l’offerta è su sei mesi, il rendimento pubblicizzato va diviso a metà».
Nella scelta di un conto deposito anche l’istituto di credito conta. «Quando mettiamo i nostri risparmi su un conto deposito non acquistiamo titoli, ma facciamo una sorta di “prestito” alla banca, che utilizzerà quelle risorse. È quindi importante soffermarsi anche sulla solidità dell’istituto a cui affidiamo le nostre somme. Vero è che sui depositi c’è una garanzia statale fino a un massimo di 100mila euro per correntista, ma in via prudenziale è sempre bene scegliere un istituto affidabile, per poter stare più sereni».
Quando conviene investire in Btp e come si acquistano
Mettiamo invece che tu abbia una scadenza abbastanza ravvicinata, ma certa. «In questo caso i Btp sono un’ottima alternativa», consiglia l’esperta. «Per trovarne non devi attendere un’emissione, ma puoi acquistarli sul mercato secondario, scegliendo tra quelli che sono in scadenza a breve». Quando acquisti Btp sul mercato secondario, li compri al valore di mercato attuale (più l’eventuale rateo di cedola maturata durante l’anno), incassi nel tempo le eventuali cedole previste, e alla scadenza ottieni il rimborso del loro valore nominale. Considera anche che la tassazione sui Btp è agevolata rispetto agli altri prodotti, e si ferma al 12,5%, contro il 26%.
Il mercato secondario dei Btp si chiama Mot (Mercato telematico delle obbligazioni), un mercato, come dice il nome stesso, dove si comprano e vendono obbligazioni. Puoi acquistarne tramite le banche o gli altri intermediari finanziari, ma ricorda di verificare le commissioni. In alcuni casi sono talmente alte da rendere l’investimento antieconomico. «Il consiglio è di far fare a un consulente di fiducia delle simulazioni vere e proprie, o, se si è in banca, di chiedere esplicitamente al funzionario quali sono i costi e quanto incidono sul rendimenti, facendo anche delle comparazioni», suggerisce Roberta Rossi Gaziano.
La novità: gli Etf obbligazionari a scadenza
Una terza opzione per gli investimenti a breve termine (ma non brevissimo, visto che occorre un orizzonte temporale di almeno due anni) riguarda gli Etf obbligazionari a scadenza. Sono prodotti appena arrivati sul mercato, hanno costi di gestione bassi e presentano meno rischi rispetto ai titoli obbligazionari. «Questa tipologia di Etf segue l’andamento di un paniere diversificato di obbligazioni che hanno una scadenza comune. C’è quindi una data al cui termine l’investitore riceverà il capitale investito, più gli interessi maturati. Quelli con scadenze comprese tra dicembre 2025 e il 2028 sono prodotti interessanti, perché il risparmiatore ha una data certa di smobilizzo, e in più, essendoci nel paniere più obbligazioni, il rischio dell’investimento è spalmato su tanti prodotti, c’è una diversificazione naturale. Un altro vantaggio è che chi compra gli Etf paga commissioni molto più basse rispetto a quelle previste sui fondi di investimento», spiega la consulente.
Se ti stai chiedendo come si fa a investire in Etf, sappi che sono poche le banche che li propongono. Ci si può rivolgere a un consulente indipendente, ma l’acquisto di questi prodotti può essere fatto in autonomia, anche se serve un minimo di esperienza. Chi ha l’operatività online per gli investimenti può comprarli in home trading, dal sito della propria banca, oppure su una piattaforma di trading.
Come faccio a diversificare un investimento a breve termine
Anche chi ha un programma un investimento a scadenza ravvicinata, non deve dimenticare che la diversificazione è importante. In altre parole, se il capitale iniziale lo consente, è preferibile non spalmare tutto l’importo a disposizione su un prodotto, ma distribuirlo tra le diverse opzioni, valutando sulla base dei propri orizzonti temporali, le necessità e i rischi. «Ogni soluzione va tagliata su misura partendo dalle proprie esigenze finanziarie, ma una possibilità, a titolo puramente esemplificativo potrebbe essere quella di frazionare la somma in tre parti, puntando una quota su un Btp a sei mesi, un’altra parte in un conto deposito a 12, e una terza parte in Etf scadenza ravvicinata».