Consigli per risparmiare sulla spesa

Compriamo meno, ma per quei pochi prodotti spendiamo di più rispetto al passato, quando i nostri carrelli erano più carichi. Ma come risparmiare sulla spesa, visto che il volantone delle offerte non basta più? Servono metodo, un po’ di tempo e tanta voglia di giocare.

Tempo di lettura: 8 minuti

Giorgia Nardelli
Giorgia Nardelli

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Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

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A luglio 2023, ultimo dato pubblicato, le vendite dei beni alimentari sono cresciute in valore del 5,6% e diminuite in volume del 4,7% sull’anno precedente, ci dice l’Istat. Detto in parole semplici compriamo meno, ma per quei pochi prodotti spendiamo di più rispetto al passato, quando i nostri carrelli erano più carichi. D’altra parte non serve un istituto di statistica per affermare che tanti prodotti sono rincarati anche del 30%, questo lo vediamo tutti i giorni con i nostri occhi. Ma come risparmiare sulla spesa, visto che il volantone delle offerte non basta più? Servono metodo, un po’ di tempo e tanta voglia di “giocare”. A noi di Rame lo ha spiegato una super esperta di risparmio,  che ci ha svelato strumenti e strategie, e raccontato come spendere meno, se hai gli attrezzi giusti, può diventare una “challenge”, e può essere anche molto divertente. Ecco cosa ci ha detto.

Quanto si dovrebbe spendere per la spesa al mese

Non puoi pensare di tagliare una voce di costo, come quella per gli alimenti e i beni di prima necessità, se non l’hai prima quantificata. E allora, per cominciare, fai una media mensile del costo della spesa e ricava la tua cifra: devi sapere quanto spendi in condizioni “normali”.

«Io sono partita da qui. Per esempio, ho calcolato che normalmente, senza rinunciare a nulla ma stando attenti, a casa spendevamo tra i 550 e i 600 euro al mese, tra cibo e igiene», spiega Valeria Baudo, che nelle pagine di Rame ha già raccontato come è diventata “campionessa del risparmio”, e riesce a mettere in tavola cibo sufficiente e di qualità per una famiglia di 4 persone, pur avendo una sola entrata. «Quella cifra rappresentava più di un terzo del mio stipendio, una quota troppo alta. Allora ci siamo posti l’obiettivo di tagliare il 30%. Siamo riusciti a superarlo, questo mese sono arrivata a 317 euro, comprando prodotti anche di alta gamma. E usando naturalmente i buoni pasto che ricevo al lavoro. L’altro giorno, tra buoni, sconti e cashback, ho portato a casa una spesa da 80 euro tirandone fuori solo 3,87!».

Al supermercato: niente spese d’impulso e imparare a rimandare l’acquisto

C’è una regola generale, che va seguita prima di mettere in pratica qualunque piano di risparmio. Quando si entra in un supermercato bisogna trattenersi, e, soprattutto per i prodotti più costosi, essere in grado di rimandare l’acquisto, aspettando le occasioni. «Conosco il prezzo medio dell’olio, e non aspetto di essere agli sgoccioli, ma inizio a dare un’occhiata prima, se è troppo alto ripasso. I volantini delle offerte?  Certo, si guardano  (qui avevamo dato qualche consiglio per non lasciarsi ingannare dalle offerte promozionali), ma il trucco è limitarsi ai prodotti civetta, solitamente quelli che sono nella prima pagina del volantino. Per quanto mi riguarda, questo mi consente di acquistare alimenti di qualità a prezzi convenienti. La spesa d’impulso è quella che ti fa spendere di più», spiega Valeria.

I siti che ti fanno risparmiare sulla spesa

«Esistono siti, come Scontomaggio o Omaggiomania, che ti segnalano le promozioni e i concorsi. Se li segui puoi farti una panoramica dei buoni sconto, offerte cashback, campioncini omaggio ed estrazioni legati all’acquisto di alcuni prodotti, o a determinati canali d’acquisto. Per esempio, puoi scoprire che se compri quello shampoo o quel detersivo puoi partecipare all’estrazione di 100 buoni sconti, oppure che alla cassa ti restituiscono un euro. Ci sono poi i gruppi facebook e Telegram collegati a questi portali, su facebook ti suggeriscono strategie e trucchetti, i canali Telegram sono utili perché gli utenti ti segnalano le promozioni in tempo reale. È utile per le offerte limitate: se c’è un buono sconto per i primi 10.000 che comprano quella marca di biscotti, grazie alla segnalazione puoi arrivarci prima. Grazie a una di queste segnalazioni l’altro ieri sono riuscita a fare scorta di un latte senza lattosio, generalmente molto caro, ottenendo un cashback di 50 centesimi a bottiglia», racconta l’esperta, che però avverte: «Bisogna limitarsi a comprare solo i prodotti che si usano o di cui si ha davvero bisogno».

I buoni catalina e i concorsi

Gli scontrini non vanno buttati, ma guardati con attenzione, e non solo per controllare che tutto sia stato pagato correttamente. Ecco cosa spiega Valeria: «Spesso assieme a quelli tradizionali, la cassa emette scontrini aggiuntivi, i cosiddetti buoni catalina, che non sono altro che buoni sconti sulla spesa o su determinati prodotti. Molti li lasciano alla cassa e li gettano via senza nemmeno guardarli».

Spesso ci sono concorsi a premi, dove si può vincere di tutto, anche una gift card da 50 euro. «Partecipando a una di queste estrazioni ho “guadagnato” un frullino della Smeg, o un fornetto della pizza. In genere se sono oggetti utili li tengo, altrimenti li regalo a qualche amico o familiare, se può essere loro utile. Altrimenti li vendo online. C’è tutto un collezionismo sui prodotti in omaggio delle grandi marche o delle varie catene. Tempo fa avevo vinto dei piatti da pizza di rara bruttezza, così li ho messi online su Subito.it, ricavando 25 euro».

Le App che ti danno il cashback

Mai sentito parlare di App come Wescount? È uno strumento supplementare che ti aiuta ad accumulare sconti su tutta la spesa, indipendentemente dal punto vendita. «Basta acquistare i prodotti indicati, che non devono essere in offerta, poi scansionare il bar code e caricare lo scontrino, e il rimborso in forma di cashback ti viene caricato sul conto bancario o Paypal in un paio di settimane», assicura la nostra esperta.

Le carte fedeltà

La tessera fedeltà e la App di una più catene aiutano a risparmiare, eccome. Intanto perché certi buoni sconto o coupon omaggio sono riservati agli iscritti, poi perché puoi essere messo al corrente prima degli altri di iniziative particolari.

«Per esempio la App del Penny market ha un gioco, il Pennygame, una specie di ruota della fortuna. Ogni giorno puoi fare girare virtualmente la ruota e vincere un prodotto omaggio. È fatto per invogliarti a fare lì la spesa, ma nessuno ti vieta di entrare nel punto vendita e ritirare solo l’omaggio. La Coop, invece, ha un’iniziativa periodica riservata ai soci Coop, che si chiama “Approvato dai soci”, lo scopo è quello di far testare ai consumatori la qualità dei loro prodotti, ma se partecipi ti rimborsano il prezzo di ciò che hai acquistato, e la volta successiva puoi spendere quel denaro nei loro punti vendita».

I sacchetti con i prodotti last minute

Comprare prodotti in scadenza al supermercato, o usare le App antispreco può aiutare a risparmiare? Secondo Valeria sì, usandole con criterio. «Io utilizzo “Too good to go”, la trovo comodissima,  anche perché vicino a casa ho un supermercato e un fruttivendolo che aderiscono all’iniziativa. Il “segreto” è individuare il negozio giusto, ma su facebook ci sono gruppi che ti suggeriscono i migliori, quindi ci si può orientare in questo modo. Il mio fruttivendolo, per esempio, ha merce di altissima qualità, e spesso mette in sconto frutta e verdura ancora buonissima. E in certi posti mi capita di portare a casa scatole con merce del valore anche di 30 euro, spendendone 4. Va naturalmente considerato che la maggior parte dei prodotti scadono nell’immediato, io quindi faccio questo “giochetto” solo quando so che ho un po’ di tempo per preparare tutto. Se poi c’è qualcosa che non mi piace la dono ai vicini di casa, l’importante è che nulla vada sprecato». Anche molte catene della distribuzione organizzata hanno adottato la politica di vendere gli alimenti vicini alla scadenza ribassati del 50%. «Alla Lidl, per esempio, c’è un sacchetto antispreco vicino alle casse, dove trovi 3 kg di frutta e verdura, a 3 euro. Spesso si tratta di merce preconfezionata che si è ammaccata solo in superficie, o a cui si è rotta la retina, che non può essere venduta così. Ma magari tolta la prima mela ammaccata il resto è in perfette condizioni».

Come tutelare i propri dati

Per partecipare a tutte le iniziative promozionali, così come per avere tutte le carte fedeltà delle catene, bisogna essere disposti a dare i propri dati, ed essere consapevoli che le proprie abitudini di spesa saranno tracciate. «Intanto va usato un indirizzo email dedicato solo a queste iniziative, così da non mandare in giro il proprio e non ritrovarsi inondati di pubblicità Personalmente ne ho due che uso per questi scopi, e che apro di tanto in tanto. Le newsletter, però, andrebbero aperte, perché possono contenere vantaggi e buoni sconto ad hoc per i lettori. Insomma, non è solo una seccatura», spiega la nostra “economista” domestica.

Quanto tempo serve per imparare a risparmiare sulla spesa

Tra App, newsletter, siti  e gruppi telegram non è sempre semplice stare dietro a tutto. Ma il segreto è andarci piano, spiega Valeria. «Non è detto che sia necessario fare tutto e tutto insieme. Si possono spalmare le diverse attività nel corso della giornata. O dare un’occhiata ai diversi strumenti prima di uscire a fare la spesa. Il consiglio è di cominciare per gradi, con uno strumento per volta, e poi, quando si è presa confidenza con un mezzo, allargarsi provandone un altro. Perché alla fine è come un gioco, e non è affatto noioso!».

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