E-factor: ci vediamo a settembre!

Soldi e risparmio, due termini con cui non è mai troppo presto per fare i conti. È questo il principio che ha ispirato E-Factor, il progetto di empowerment finanziario realizzato da Rame, per le scuole secondarie di secondo grado che si è appena concluso.

Tempo di lettura: 4 minuti

Aiutare i giovani a capire cosa significa avere il controllo economico della propria vita è stato il primo obiettivo del percorso educativo e formativo ideato da Rame per studentesse e studenti del triennio della scuola superiore. E -Factor quest’anno è entrato nelle scuole di tante città per parlare di soldi e ha raccontato, attraverso video-podcast, storie e interviste, concetti importanti in modo chiaro e accessibile a tutti, soprattutto ai giovanissimi, descritti oggi come indipendenti e flessibili al cambiamento, ma allo stesso tempo poco informati sulla corretta gestione del denaro, utilizzato soprattutto per i bisogni immediati.
Rame lo ha fatto assieme all’app LV8 di Fondazione Vodafone, che ha fornito agli studenti anche le necessarie competenze digitali. Ma anche con il supporto di due partner preziosi come Banca Etica e il Gruppo F.i.l.a., Fabbrica Italiana Lapis ed Affini. 

Operazione riuscita?

Abbiamo cercato di scoprirlo proprio nelle ultime settimane di scuola.
Mentre procedeva, tra scrutini ed esami, il rilascio dei nostri attestati di partecipazione abbiamo voluto coinvolgere i dirigenti scolastici e i docenti, compagni di viaggio per noi preziosi, ma anche gli studenti in una riflessione condivisa.


Ecco allora la voce dei ragazzi dell’Istituto Bonomi Mazzolari di Mantova, tra i primi ad aderire al nostro progetto.  C’è Arianna, per lei «imparare a gestire il denaro in modo efficace può aiutare a evitare trappole finanziarie, come l’accumulo eccessivo di debiti. Per le donne, poi, l’educazione finanziaria è ancora più fondamentale come strumento di autonomia e libertà». Questo tema è chiaro anche a Silvia: «Per le donne avere competenze finanziarie consente di avere un maggiore controllo sulla propria vita». «Noi ragazze», continua Fatima, «a volte abbiamo meno opportunità e risorse economiche a nostra disposizione. Ma una buona educazione finanziaria può aiutarci a superare queste sfide per essere indipendenti». Per Jessica, ancora, «l’educazione finanziaria è come una mappa che ci guida nel mondo del denaro. Conoscere come risparmiare e investire, ci permette di essere protagoniste delle vostre vite, senza dover dipendere da nessun altro».

Parola ai professori

Capire di soldi e di risparmio rende liberi: siamo felici di aver centrato quest’obiettivo!
Ma occorre spostare lo sguardo un po’ più in là del nostro quotidiano, occorre che ci abituiamo fin da giovani a pianificare. Il risparmio serve a questo!
«Tra i miei studenti – interviene Anna Tronca, docente di materie giuridico-economiche in Campania, ad Ercolano nell’Istituto A. Tilgher – il risparmio è quasi sempre finalizzato a esigenze personali e sempre ludiche, con un orizzonte temporale piuttosto breve. Per quanto questo sia comunque uno stimolo a considerare la valenza del lavoro e del risparmio, temo che pochi ragazzi abbiano la percezione dell’importanza della cultura finanziaria quale motore di indipendenza e libertà. E questo vale per tutti, motivo per cui la dirigente della nostra scuola, Rossella di Matteo, è sempre più attenta ad avvicinare alle tematiche di risparmio e investimento anche gli studenti con percorsi di studio che non comprendono discipline economiche e giuridiche».

Su questo punto tornano utili le considerazioni sull’insegnamento dell’educazione finanziaria in Italia che ci condivide il prof. Franco de Toma, insegnante di Lingua e cultura Inglese al Liceo Gandini di Lodi, più che mai convinto che oggi sia necessario introdurre, a ogni livello, l’insegnamento dell’educazione finanziaria in Italia. «Tuttavia – aggiunge il prof – dovremmo aiutare a far capire agli attori del percorso educativo, gli insegnanti, che cosa sia l’educazione finanziaria. Spesso si confonde questa disciplina (a livello istituzionale non ancora disciplina!) con uno degli insegnamenti che caratterizzano gli istituti tecnici superiori ad indirizzo commerciale. La confusione è principalmente dovuta alla traduzione dall’inglese del termine Financial Literacy, molto più appropriato: si tratta infatti di alfabetizzazione finanziaria, che si modifica a seconda del tipo di pubblico – studenti – a cui ci si rivolge». 

Una serie podcast che raccoglie gli elaborati finali dei ragazzi

Queste sono solo alcune tra le voci che hanno animato il dibattito di E-Factor in questi mesi. 
Tante altre, quelle degli studenti, sono state raccolte nei podcast realizzati nelle scuole nell’ambito del nostro laboratorio di comunicazione e che puoi ascoltare qui.
Con questa prima edizione di E-Factor abbiamo costruito una rete nazionale di oltre 50 scuole, animata da dirigenti, docenti, studenti e in alcuni casi anche dalle loro famiglie, interessati e motivati a partecipare a questo movimento di empowerment che, come spesso avviene, ha a che fare con la cultura prima che con la formazione. 


Su questa rete continueremo a confrontarci, lavorando ancora più in sinergia per costruire percorsi più efficaci in un mondo che cambia molto velocemente e nel quale meglio farsi trovare ben informati e preparati! 
E-Factor va in vacanza, ci vediamo a settembre!

 

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