Come si fa ad assumere un collaboratore domestico
A chi non è capitato di avere necessità di aiuto in casa, di una persona che si occupi del genitore anziano, o di una baby sitter, anche a ore? Il lavoro domestico è una tipologia di lavoro molto diffusa, le ultime stime Inps parlano di circa un milione di lavoratori a supporto delle famiglie.
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di Elisa Lupo
Consulente del lavoro da più di 15 anni, ideatrice, autrice e voce di Previdenti, il primo podcast che spiega in modo facilmente fruibile il mondo della pensione.
Chiariamo subito che se i lavoratori domestici prestano servizio in modo continuativo andranno assunti regolarmente, anche se lavorano per poche ore al mese. Per instaurare un rapporto di lavoro domestico, il datore di lavoro assolve gli obblighi di legge inviando una comunicazione telematica all’Inps, il modello Cold-Ass. Non è necessario rivolgersi a un intermediario, la pratica può essere completata anche in autonomia.
Quando inviare la comunicazione all’Inps
La comunicazione inviata all’Istituto ha efficacia verso tutti gli enti interessati, ministero del Lavoro, Inps e Inail, e non sarà necessario darne ulteriore notizia. È però di fondamentale importanza inviarla entro le ore 24 del giorno precedente all’inizio del rapporto di lavoro, anche se coincide con un festivo. In caso di ritardata o mancata presentazione della comunicazione, sono previste sanzioni amministrative da 100 a 500 euro.
Come registrare il collaboratore domestico
L’invio della comunicazione di assunzione può avvenire seguendo due canali alternativi:
- Il Contact Center dell’Inps, al numero 803.164, (in questo caso i dati necessari andranno forniti telefonicamente);
- Il sito dell’Inps. In questo caso sarà necessario utilizzare il proprio Spid o la carta d’identità elettronica per accedere nell’area riservata del sito, e poi utilizzare la procedura di compilazione e invio telematico del modello.
Come si compila il modello per l’assunzione
La procedura è guidata ed è abbastanza intuitiva, ma bisognerà prestare attenzione a 2 campi che possono creare confusione:
- La data di fine rapporto va indicata solo in presenza di un’assunzione a tempo determinato.
- La retribuzione va indicata in misura oraria o mensile e non deve essere comprensiva della quota di tredicesima.
Cosa contiene il contratto del lavoratore domestico
Anche nei confronti del lavoratore domestico è necessario predisporre un contratto individuale in forma scritta, che dovrà essere firmato da entrambe le parti. Nel testo dovranno essere evidenziati i seguenti punti:
- Durata del rapporto di lavoro. Va espressamente indicato se si tratta di un rapporto a termine o di un tempo indeterminato;
- Mansioni affidate e livello assegnato in base al Ccnl dei lavoratori domestici;
- Periodo di prova;
- Orario di lavoro concordato e sua distribuzione;
- Sede di lavoro ordinaria e straordinaria (se per esempio durante il periodo estivo si cambia sede, va evidenziato);
- Trattamento economico concordato;
- Periodo di collocazione delle ferie annuali.
Quanto costa assumere un lavoratore domestico
La retribuzione minima del lavoratore domestico regolarmente assunto è stabilita nel Contratto collettivo nazionale, viene calcolata su base oraria o mensile, a seconda della tipologia, ed è determinata da diversi elementi, tra cui il tipo di mansione, il profilo, il fatto che il lavoratore sia o no convivente. A carico del datore di lavoro restano in ogni caso i contributi previdenziali e assicurativi (non per intero: una parte è a carico del lavoratore), le indennità, la tredicesima e il trattamento di fine rapporto.