I consigli pratici e psicologici per gestire le ferie non pagate

Sta per arrivare il momento dell’anno in cui, almeno nel nostro Paese, quasi tutte le attività chiudono, il “traffico email” rallenta, i clienti sono in ferie. Per chi lavora in proprio è anche il momento in cui l’ansia da stop forzato monta, specie se si ha davanti la prospettiva di staccare la prossima fattura a metà settembre. Abbiamo raccolto i consigli della money mentor Paola Nosari, per affrontare le meritate e necessarie ferie con tranquillità e per mettere “a frutto” il periodo di stop, a beneficio della nostra attività.

Tempo di lettura: 8 minuti

Giorgia Nardelli
Giorgia Nardelli

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Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

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Foto di Anastasia Nelen

Aziende chiuse, città deserte, aeroporti intasati e famiglie al mare. Quello a cavallo tra la fine di luglio e fine agosto, in Italia, è il periodo delle vacanze per antonomasia. Per molti lavoratori autonomi è però anche il mese dello stop forzato, o comunque quello in cui i clienti si diradano, le commesse si dimezzano e la prospettiva è quella di staccare la prossima fattura a metà settembre. Uno scenario, questo, in grado di far montare l’ansia al più organizzato dei professionisti, o di accettare lavori last minute bruciando così l’occasione di chiudere la porta a stress e scadenze, almeno per un po’. È la ragione per cui abbiamo chiesto alla money mentor Paola Nosari qualche consiglio prezioso su come prepararsi e gestire questa fase dell’anno. 

Perché le ferie sono importanti

C’è un rischio che corre chi ha l’ansia da fattura, e cioè quello di non staccare mai, di non darsi l’opportunità di rigenerarsi. Un danno per la salute e per la propria produttività. Non è un mistero che le ferie giovino ai lavoratori in termini di salute, efficienza e produttività, come dimostrano gli esempi elencati in questo articolo della Harvard Business Review. Uno tra tanti: un recente studio della società di consulenza  Ernst & Young ha dimostrato che per ogni 10 ore di ferie aggiuntive le performance dei dipendenti miglioravano a fine anno dell’8%. «Anche se l’annata è andata male, i risparmi sono finiti, al riposo e allo svago non bisogna rinunciare. Pensare di poter reggere un ritmo lavorativo costante, come se non ci fosse bisogno di fermarsi mai, è pericoloso, e non solo perché si corre il rischio burn out, ma perché le conseguenze possono ricadere sul proprio stato di salute, e, a cascata, sulla propria attività. Quando si è stanchi il sistema immunitario funziona meno bene, ci si ammala di più», dice la money mentor Paola Nosari. C’è poi chi pensa di potersi portare il lavoro ovunque, anche in vacanza, ma sbaglia doppiamente: «Bisogna assolutamente trovare il modo per delimitare i confini, e abbattere la sensazione, errata e dannosa, di essere padroni del tempo e poter lavorare da ovunque e in qualunque momento. Meglio delimitare un intervallo temporale dedicato alla vacanza. Certo, il tipo di vacanza dovrà essere compatibile con le risorse a disposizione, ma l’importante è dire “basta” per qualche giorno, anche se  significa semplicemente stare a casa a guardare vecchi film o andare al mare dalla nonna».

Come tenere a bada l’ansia

L’ansia di perdere opportunità di lavoro o di restare senza risorse fa un po’ parte dell’essere umano, sottolinea Nosari. «Non credo che il cacciatore primitivo vivesse sonni tranquilli, e non avesse il pensiero fisso di procacciarsi cibo ogni giorno. Il punto è che oggi viviamo in un contesto che ci chiede di essere sempre performanti, e questo non fa che accrescere il disagio quando è necessario staccare». Può però essere utile rovesciare il punto di vista e iniziare a considerare le ferie non solo come un meritato stop, ma anche come un investimento sul lavoro futuro, qualcosa di funzionale alla propria attività, perché necessario a ritrovare energia e creatività. «Non solo. Con i dovuti accorgimenti e con una buona organizzazione le vacanze possono diventare un momento in cui non si lascia in letargo il nostro business, ma lo si fa in un certo senso “lavorare per noi”», aggiunge la money mentor.

Come scrivere un’email di “out of order”

Sui social network si parla spesso di “passive income”, e cioè della possibilità di guadagnare senza fare nulla, mentre si è al mare. Non caschiamoci, la realtà non è come la descrivono, avverte Paola Nosari, ma prendiamo spunto: «Al di là della narrazione che se ne fa, un po’ estremizzata, si può trarre un insegnamento per portarci a casa qualche vantaggio mentre siamo in relax. Sono sufficienti poche attenzioni per contribuire a rendere più solida la propria reputazione e ad accrescere l’autorevolezza. Una cosa a cui nessuno pensa, per esempio, è il messaggio dell’Out of office”, l’email di  risposta che viene generata automaticamente quando si scrive a qualcuno che è in ferie o malattia. Se scritta in maniera intelligente e profilata per il target di clienti a cui ci si rivolge, può diventare un buon mezzo di posizionamento e di vendita».

Un esempio? «Alle date in cui si sarà assenti o non si potranno garantire risposte in tempi celeri si può aggiungere un contatto di backup, se disponibile, per le questioni urgenti, ma anche una serie di link che possono portare valore, come articoli del blog, video, prodotti digitali fruibili, a pagamento e non, che potrebbero essere utili in quel momento alla persona che ci ha cercato. Serve insomma un richiamo ai servizi che si è in grado di offrire». 

Spiega Nosari: «Ciascuno dovrebbe declinare e personalizzare il messaggio a seconda del tipo di attività che svolge, adeguarlo al tono di voce che utilizza solitamente, al proprio target e al proprio proprio modello di business». Fingiamo per esempio di essere qualcuno che costruisce siti web per conto di altri. Ecco un possibile esempio, elaborato con l’aiuto di Paola Nosari, da convertire secondo le vostre esigenze.

Grazie per avermi scritto,

dal 1 al 20 agosto mi fermerò per le ferie, il riposo mi servirà per nutrire creatività e competenze, ed essere più utile quando torneremo al lavoro. Non posso garantire di avere accesso alla posta ogni giorno e di rispondere in tempi stretti: lo farò non appena mi sarà possibile. In caso di necessità urgente, puoi contattarmi su whatsapp al numero XXXX.

Nel frattempo puoi:

  • Scoprire i miei mini corsi di formazione online e on demand (link)

  • Recuperare consigli utili dal mio blog (link)

  • Se desideri lavorare con me, prenotare gratuitamente una call conoscitiva per il mio rientro (link) 

Ti auguro di poterti regalare una pausa che sia rigenerante e stimolante!

Come usare i tempi vuoti

Durante tutto l’anno ci si lamenta spesso di non trovare il tempo per aggiornarsi, mettere a posto i conti, programmare l’agenda e approfondire aspetti del proprio lavoro. Se per ipotesi si ha tutto agosto davanti, ma le ferie occuperanno solo dieci giorni, il resto del tempo può essere utilizzato in modo molto produttivo, ma senza l’assillo delle scadenze e di dover dare conto a qualcun altro. «Al di là dello stop vero e proprio, i periodi in cui i flussi di lavoro rallentano possono diventare strategici per la propria attività», suggerisce Nosari. «Nel mio caso, per esempio, le richieste dei miei clienti tendono a calare nei mesi di luglio e agosto, per poi ripartire a metà settembre. La mia vera vacanza la prendo a inizio settembre, ma in questi due mesi cambio ritmo, mi ritaglio il tempo per leggere, rivedere i flussi e processi dell’attività, migliorarli, recuperare cose lasciate indietro, o che sento di non aver fatto al meglio nel corso dell’anno. A volte mi ricapita di prendere in mano un progetto e riguardarlo, e farci una serie di riflessioni per migliorarlo. Le mie vacanze successive le affronto con la mente più serena, perché so che al rientro non solo sarò più riposata, ma comincerò con una carica in più, magari ricontatterò quel cliente di cui ho rivisto il progetto, e gli suggerirò come  migliorarlo».

Il budget e l’importanza di pianificare le ferie

Quando il carico lavorativo scende può essere utile anche avviare la pianificazione dell’anno successivo e riorganizzare i flussi di denaro. «Se le cose non sono andate come si sperava, o semplicemente non era stato messo a bilancio il costo delle vacanze, questo è il momento ideale per costruire una programmazione, considerando tra gli obiettivi di vita e finanziari quello di recuperare le risorse per un periodo di stop, che contempli vacanze, eventuali malattie o esigenze familiari». L’ideale sarebbe avere un business plan a cui aggiungere questa voce, ma si può iniziare partendo da una semplice domanda: quanto devo accantonare quest’anno per sostenere i costi di questo obiettivo? «Questo elemento va inserito nella pianificazione per metterci in condizione di sapere quanto devo fatturare e ciò quanto devo produrre e a che prezzo, a quanti clienti devo riuscire a vendere il prodotto del mio business. Averlo chiaro consente di comprendere subito se l’obiettivo è realistico, e in caso contrario fare delle riflessioni su come diminuire i costi, modificare le tariffe, ecc…», dice l’esperta, che aggiunge: «Chiaro che un’attività che gira adeguatamente, ed è nel decimo o ventesimo anno del suo sviluppo avrà numeri e fabbisogni diversi rispetto magari a chi è all’inizio, e ha aperto un finanziamento per comprare macchinari o sta sostenendo i costi di start up. Si fanno riflessioni diverse, ma in tutti casi è importante avere chiari gli obiettivi».

Chi ha figli può sfruttare il congedo parentale

Infine, la nostra money mentor ci dà un consiglio prezioso per tutti i genitori. Non tutti lo sanno, ma anche i lavoratori freelance iscritti alla gestione separata Inps con figli fino a 12 anni hanno diritto a un’indennità del congedo parentale. «Va richiesta all’istituto e viene erogata sia ai papà sia alle mamme», spiega. «Ovviamente, per il periodo in cui si percepisce c’è un divieto esplicito di svolgere l’attività lavorativa, ma nel momento dello stop, chi ha figli di quell’età può richiedere il contributo e approfittarne per dedicarsi loro, con qualche peso in meno». In totale si possono richiedere un massimo di 6 mensilità a genitore (tre in esclusiva per ciascuno dei due, a cui si aggiungono altre tre da prendere a scelta dall’uno o dall’altro). L’indennità è calcolata a giornata ed è pari al 30% del reddito percepito negli stessi 12 mesi presi a riferimento per l’accertamento del requisito contributivo, diviso per 365. Qui il link con i dettagli.

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