Crash informatico negli aeroporti, sì ai rimborsi, no agli indennizzi
Tempo di lettura: 1 minuto
di Giorgia Nardelli
Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.
Il guasto informatico che ha tenuto in scacco nel weekend gli aeroporti di tutto il mondo ha lasciato a terra milioni di passeggeri. Per quanto riguarda l’Italia e l’Europa, i viaggiatori danneggiati avranno diritto al rimborso del biglietto, ma come hanno chiarito le associazioni dei consumatori non riceveranno gli ulteriori indennizzi previsti dal Regolamento Comunitario n. 261/2004 per annullamento e ritardi. «Ci troviamo di fronte ad una circostanza eccezionale che sfugge alla possibilità di controllo da parte delle compagnie e quindi non è dovuta la compensazione pecuniaria», ha spiegato Carmelo Calì , responsabile Trasporti per Confconsumatori. «Il Regolamento si applica a tutti i voli in partenza da un aeroporto situato nel territorio dell’Unione europea, e a quelli in partenza da un aeroporto di un Paese terzo verso un aeroporto comunitario, a condizione che il volo sia operato da una compagnia aerea comunitaria». Per ottenere il rimborso del biglietto, se la compagnia non interviene automaticamente, si può inviare una richiesta formale alla compagnia, dal sito stesso. In caso di mancato riscontro, trascorsi 30 giorni ci si può rivolgere al servizio di conciliazione dell’Autorità trasporti.