Quanto costa essere single? I consigli per risparmiare

Tartassati dai costi fissi delle utenze, degli affitti e della spesa, senza possibilità di godere di agevolazioni fiscali ad hoc. I single in Italia sono quasi un terzo della popolazione, ma in una società ancora disegnata sulle famiglie, risparmiare è difficilissimo. Noi di Rame abbiamo provato a dare qualche consiglio con l’aiuto di alcuni esperti.

Tempo di lettura: 7 minuti

Giorgia Nardelli
Giorgia Nardelli

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Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

quanto costa essere single
Foto di Annie Spratt

I single spendono l’80% in più di chi vive in famiglia con altri componenti, il 53% in più solo per la spesa alimentare, circa 337 euro al mese. A dircelo sono gli ultimi numeri diffusi da Coldiretti, che periodicamente svolge indagini sul tema. Nulla di nuovo, in fondo, per chi ha i piedi piantati nel mondo reale: vivere soli costa moltissimo, e non solo perché la maggior parte delle agevolazioni e bonus riservati ai ceti medio-bassi riguardano famiglie o persone con figli. Che tu sia single per scelta, vedova o divorziato, tutto ha un prezzo più alto: le case, in un mercato che chiede metrature sempre più limitate, quelle più piccole hanno prezzi per metro quadro più alti; le bollette, dove i costi fissi arrivano anche al 30%; la spesa alimentare, dove le confezioni sono minimo per due persone, e le offerte e formati convenienza riguardano soprattutto maxi confezioni. Non facciamoci illusioni: non esiste una ricetta per eliminare i costi extra. Qui abbiamo provato a mettere insieme un po’ di consigli per tagliare il tagliabile. Eccoli.

Perché i single spendono di più

È quello che si chiedono in tanti, visto che i nuclei monopersonali sono il 33,2% della popolazione, contro il 31,2% delle famiglie. «Parliamo di un fenomeno molto consistente, un terzo della popolazione che vive sola per motivi diversi», dice Fabrizio Ghidini, vicepresidente di Federconsumatori. «Il problema vero è che la nostra società, e non parlo solo della politica, ma anche del mercato, non si è ancora adattata a questa nuova realtà. Se da una parte le misure sociali e assistenziali si rivolgono solo alla ormai mitologica famiglia tradizionale, escludendo chi vive solo dai benefici fiscali e politiche attive, dall’altra, anche le aziende ignorano o quasi chi è solo. Pensiamo alla spesa alimentare, le monoporzioni sono un miraggio, e quando ci sono hanno prezzi da capogiro. In più, vivere da single in un contesto disegnato per nuclei di più persone, comporta inevitabilmente degli sprechi, che incidono sul bilancio personale». Anche il sistema fiscale ignora il tema, e non solo perché l’Isee favorisce chi ha figli. «Persino la tassa sui rifiuti è penalizzante, perché non tiene conto del numero di persone che abitano in una casa», dice Marco Greppi, founder di Vita da single, prima community che organizza eventi e viaggi, e sul campo da circa 20 anni. 

Quanto costa essere single

Secondo una recentissima elaborazione del Sole24ore su dati Istat, un single tra i 18 e i 34 anni ha una spesa media mensile di 1.919 euro, mentre i singoli componenti di una coppia spendono in media 1.600 euro. A incidere maggiormente sono le spese di affitto, che chi è solo paga per il 63% in più, più del doppio. Per fare un altro esempio illuminante, durante la fiammata dei prezzi del 2022, in Emilia-Romagna, Federconsumatori calcolò per una famiglia di tre componenti rincari per 3.100 euro annuali rispetto al 2021, che per i single la somma scendeva “solo” a 1.850.

Come risparmiare da single, il tema dei costi fissi

Se i costi fissi non si possono tagliare, da dove si parte? «Partirei da una premessa: molti consigli sono irrealizzabili. Inutile dire a chi vive e si organizza da solo da una vita di rinunciare alla propria autonomia per tagliare le spese. Specie chi ha scelto di vivere da solo per sua volontà, sin da giovane, quasi mai è disposto a rinunciare alla propria libertà. Dividere la casa o gli spazi è fuori discussione. Piuttosto, i single di ritorno, separati e divorziati, preferiscono tornare, se costretti, alla casa di origine, con i genitori», dice Greppi. «Quello che si può fare è tagliare sui consumi, compatibilmente con le proprie esigenze. Sul portale Vita da single abbiamo pubblicato diverse guide con alcuni consigli utili».

La spesa di chi vive solo, così si tagliano i costi

I single hanno almeno un vantaggio, e cioè possono avere completamente il polso delle loro uscite, perché sono loro e di nessun altro, e hanno meno difficoltà a compilare un bilancio personale – qui scopri come farlo con l’aiuto di qualche App. Uno dei consigli di Vita da single, è di impostare da subito un budget personale, creando poi un budget per ogni singolo capitolo di spesa. Arrivato a quello “alimentazione”, l’obiettivo è evitare gli sprechi e contenere i costi. Per raggiungerlo è indispensabile pianificare la spesa settimanale – anche guardando cosa c’è ancora in frigo -, operazione abbastanza semplice, visto che vale per una sola persona. Si parte dai menù, cercando di costruire una dieta bilanciata, da qui si va all’elenco degli ingredienti e delle materie prime, e da qui ancora si arriva alla lista della spesa. Il trucco che aiuta a non sprecare  è prevedere uno o più piatto settimanali che si possano conservare e/o congelare, così da avere qualcosa in frigo nel momento in cui si arriva tardi a casa o non si ha voglia di cucinare. Quanto alla preparazione, un’altro accorgimento indispensabile è cercare di cucinare più cose nei pomeriggi liberi o nei week-end. Non si può pretendere di pulire la verdura per una persona ogni sera al rientro dal lavoro. Secondo le stime, nel mondo ogni persona spreca in media più di 200 kg di cibo all’anno, soprattutto frutta e verdura. Tradotto in denaro, non spiccioli.

Al supermercato

Inutile correre dietro alle offerte. Meglio guardare in dispensa prima di fare la spesa ed evitare doppi acquisti la regola d’oro è preferire sì le maxi confezioni, ma solo per prodotti che si possono conservare per tempo, come detersivi, pasta, ecc…, oppure congelare, ricordando che anche un prodotto congelato non è eterno. La regola d’oro: durante i Prime day e i Black Friday Amazon e altri market place mettono online in offerta confezioni giganti di detersivi, fazzoletti di carta e prodotti per la casa. Viste le dimensioni, un acquisto all’anno potrebbe essere più che sufficiente. Spazio permettendo, ovviamenete.

A casa e in auto, così sfoltisci le bollette

Devi acquistare elettrodomestici, un forno o un frigo? Comprali piccoli, per la maggior parte del tempo serviranno a una sola persona, ti permetteranno di consumare molto meno. Quanto al riscaldamento, quello che puoi fare è cercare di sfruttare il vantaggio creato dal fatto che a casa è sempre quasi vuota, o che anche essendo molto abitata, vivi soprattutto in determinate stanze. Suggerisce Greppi: «Con le valvole termostatiche puoi impostare il calore per ogni ambiente abbassandolo nella stanze che non utilizzi. L’investimento migliore è comprare quelle bluetooth, il costo parte da circa 50 euro, e consentono di comunicare con il termostato anche a distanza e programmare la temperatura degli ambienti. Così decidi di accendere il termosifone in bagno solo 5 o 10 minuti prima di entrarci, lo stesso quando torni a casa».

Non ultimo, c’è un consiglio sulle bollette che arriva da Facile.it, sulla scelta del fornitore: «Se il single consuma poca energia, allora bisogna fare attenzione al costo della componente “quota fissa” poiché potrebbe avere un impatto significativo sulla bolletta finale, più alto che nel resto dei casi», suggeriscono a Rame gli esperti del portale. Tradotto, quando compari le diverse proposte, metti a confronto sempre questa voce, non solo la componente della materia prima. Infine c’è il capitolo auto, con un suggerimento per abbassare leggermente l’Rc auto: «Se sei single, imposta la guida esclusiva». Il risparmio è sopra il 5%.

Servizi in sharing

Dividere gli abbonamenti Netflix tra amici è stato per anni un modo comodo per tagliare i costi. Ma è finita che colossi come Netflix hanno vietato la pratica, ideando formule più costose. Anche se il risparmio è inferiore, la formula è sempre possibile, e adesso legale. «Ci sono siti internet che permettono di condividere servizi dividendo le quote», suggerisce Greppi, «Bisogna fare attenzione che siano legali, naturalmente». Tra quelli più suggeriti in rete, Together price permette di condividere tra gli altri Netflix e Amazon music, su Split c’è la possibilità di farlo con Prime Video, Nintendo Switch, Youtube Premium. 

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