Finanze di coppia: in Giappone le gestisce la moglie

Secondo una radicata tradizione giapponese, è la moglie a gestire le finanze della coppia. Il marito le consegna l’intero stipendio, trattenendo per sé solo una piccola somma per le spese personali. Questo sistema, nato per garantire un’amministrazione attenta e familiare del denaro, porta con sé una riflessione importante: si tratta davvero di un modello basato sulla parità all’interno della coppia? O nasconde dinamiche di controllo e ruoli precostituiti?

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Foto di Clay Banks

In Italia, per consuetudine, le finanze di coppia sono più spesso gestite dagli uomini. Non di rado accade, per esempio, che il marito gestisca i soldi dando una sorta di stipendio o paga alla moglie. Qualche volta, però, a gestire spese ed entrate in famiglia sono proprio le donne. In Giappone, invece, esiste una vera e propria tradizione secondo la quale i mariti lavorano e consegnano il loro intero stipendio alle mogli che lo gestiscono per conto della famiglia, dando al marito solo una piccola parte per le spese personali, cioè una sorta di paghetta. 

Una tradizione che nasconde una disparità

Benché possa sembrare un modo per pareggiare i rapporti all’interno della coppia, soprattutto se la donna non lavora, questa tradizione giapponese perpetua, in realtà, il disequilibro delegando la responsabilità della finanza famigliare a un unico membro della coppia che se na fa carico. 

Per quanto possa essere opposta alle abitudini italiane, invertendo i due membri della coppia nella gestione del denaro, la disparità risulta la stessa: non conta che sia il marito o la moglie a gestire le finanze famigliari quanto il modello che rappresenta, in cui solo uno dei due ha potere di spendere in famiglia, benché le decisioni vengano prese insieme. 

Anche il Giappone sconta un patriarcato ancora molto presente che persiste nei numeri del Global Gender Gap, il report che annualmente misura la disparità di genere realizzato da World Economic Forum che nel 2023 relega il Giappone al 125esimo posto su 146 paesi per parità di genere. Inoltre, perdura la mentalità che mal giudica le donne non sposate, come racconta in un articolo del Corriere della Sera una donna giapponese: «L’idea di matrimonio come stabilità è ancora fortissima. Quando mi sento insicura dal punto di vista finanziario o ho qualche problema di salute, mi capita di pensare che sposarmi risolverebbe i miei problemi. Poi però torno in me».

Tuttavia la situazione sta cambiando anche in Giappone, con alcuni passi avanti nel ridurre il divario di genere. Fino a quasi quarant’anni fa le donne venivano assunte in azienda soprattutto per servire il tè: dal 1986, invece, è stata introdotta la Legge sulle pari opportunità nel lavoro. 

E anche la tradizione di far gestire i soldi alla donna ha meno riscontro che in passato, ma resta un punto di partenza per riflettere su come la gestione del denaro in coppia rispecchi ancora una certa mentalità. 

Qual è il modo più corretto di gestire in soldi in coppia?

La risposta, per quanto banale è: dipende dalla coppia. Non c’è una regola che valga per tutti, ma come spiega Nica Iacobelli, consulente di Alleanza Assicurazioni, in questo articolo di Rame sulla gestione dei soldi nella coppia tra le varie generazioni, «la scelte finanziarie di una coppia vanno valutate alla luce dei loro obiettivi: mettere tutto in comune ed avere un unico conto dove accreditare gli stipendi può avere dei pro e dei contro». Ecco quali sono: «pro è sicuramente la volontà di essere trasparenti, di condividere tutto in armonia e di gestire insieme il budget familiare. Parlando di “contro”, nel caso in cui si presentino dei problemi nella coppia – come la separazione o il divorzio – il fatto di avere tutto in comune potrebbe rappresentare un ulteriore problema da gestire».

La scelta che può favorire il miglior equilibrio nella coppia, spiega Iacobelli, potrebbe essere quella dei due conti separati in cui ciascuno si fa accreditare il proprio stipendio e gestisce le finanze per sé e uno condiviso per le spese comuni, dal mutuo alle bollette, dalla spesa alle vacanze contribuendo ciascuno in percentuale alle proprie possibilità. 

Spesso, le divergenze su come gestire il denaro possono essere motivo di discussione, seguire il percorso di benessere finanziario può portare la coppia ad avvicinarsi. Può essere utile trovare un consulente esperto, o seguire insieme il percorso della membership di Rame, con un’app pensata per porsi obiettivi finanziari individuali ma anche di coppia e come raggiungerli. (Fino al 14 febbraio c’è anche la promozione di San Valentino). 

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