L’app
di Rame

Crollo da 600 miliardi: l’App cinese che ha sconvolto Nvidia

Il 20 gennaio 2025, DeepSeek ha lanciato R1, un modello di intelligenza artificiale che compete con ChatGPT, ma con un costo di sviluppo di soli 6 milioni di dollari, contro i 100 milioni di OpenAI per GPT-4. Il lancio di R1 ha avuto un impatto devastante sui mercati finanziari e ha causato il crollo di Nvidia che ha perso il 17% del suo valore, pari a 600 miliardi di dollari.

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Crollo di Nvidia
Foto di Christopher Gower

Il 27 gennaio 2025 Nvidia ha perso 600 miliardi di dollari di valore in borsa, il più grande calo giornaliero nella storia della società. La causa non è stata una crisi finanziaria o un problema tecnico, ma il successo inaspettato di un’App cinese di intelligenza artificiale chiamata DeepSeek, sviluppata con un budget di soli 6 milioni di dollari. Dietro questo terremoto finanziario c’è la storia di Liang Wenfeng, un ex studente di ingegneria che ha dimostrato come sia possibile competere con i colossi americani dell’AI spendendo una frazione delle loro risorse.

Dalla provincia del Guangdong alla rivoluzione dell’AI

Negli anni ’80 Liang Wenfeng, figlio di due insegnanti, sognava proprio come molti suoi coetanei di cambiare il mondo grazie alla tecnologia. Come Steve Jobs e Larry Page, i nerd della Silicon Valley che hanno posto le basi per la rivoluzione digitale, Liang cresceva in una regione destinata a trasformarsi nel cuore pulsante dell’high-tech. Non si trattava però nel suo caso della California, ma del Guangdong, nella Cina meridionale. Oggi il Guangdong possiede otto cluster industriali da mille miliardi di yuan ciascuno, un piano di investimenti da 9,2 trilioni per il 2025 e un focus particolare su intelligenza artificiale e robotica. La provincia si è trasformata in un laboratorio di sperimentazione tecnologica, con aziende come EngineAI Robotics che sviluppano robot umanoidi, centri di ricerca all’avanguardia e colossi del gaming come Tencent, la più grande società di videogiochi al mondo.

In questo contesto di rapida evoluzione, Liang ha seguito un percorso formativo d’eccellenza, laureandosi in ingegneria elettronica e informatica all’università di Zhejiang. Nel 2015, invece di seguire la strada tradizionale delle grandi aziende tech, ha fatto una scelta controcorrente: ha fondato High-Flyer, un hedge fund che utilizza l’intelligenza artificiale per il trading quantitativo. La sua visione è chiara: l’AI poteva rivoluzionare non solo la tecnologia, ma anche la finanza. In soli due anni, High-Flyer è passato da algoritmi tradizionali a sistemi completamente basati sull’intelligenza artificiale, diventando il primo fondo quantitativo cinese a superare i 100 miliardi di yuan di asset in gestione.

Cos’è DeepSeek

L’esperienza nel trading algoritmico ha dato a Liang una prospettiva unica sulle potenzialità dell’AI. Ma la sua vera mossa strategica è arrivata nel 2021. Mentre la Silicon Valley celebrava gli investimenti miliardari in OpenAI e Google, Liang ha intuito che i processori Nvidia A100 sarebbero diventati cruciali per lo sviluppo dell’AI. Questi chip specializzati sono essenziali per addestrare modelli di intelligenza artificiale avanzati: senza di essi, è praticamente impossibile competere nello sviluppo di AI all’avanguardia. Ha quindi iniziato silenziosamente ad accumularne migliaia. Una decisione che si è rivelata profetica: pochi mesi dopo, l’amministrazione Biden ha bloccato l’esportazione di questi chip verso la Cina, nel tentativo di rallentare lo sviluppo tecnologico del paese. Grazie a questa riserva di processori, DeepSeek ha potuto sviluppare i suoi modelli di AI nonostante le sanzioni americane, utilizzando circa 2.000 GPU A100 per un periodo di 55 giorni per addestrare il suo modello più avanzato.

Nel 2023, Liang ha fatto un altro passo audace: ha fondato DeepSeek con un capitale iniziale di appena 1,4 milioni di dollari. A differenza delle startup americane che cercavano investimenti venture capital, DeepSeek è stata completamente finanziata da High-Flyer. Questo ha permesso all’azienda di perseguire una strategia radicalmente diversa dai competitor: invece di investire in costose infrastrutture come facevano OpenAI e Google, DeepSeek ha puntato sui giovani talenti e sull’efficienza. I ruoli tecnici chiave sono stati affidati principalmente a neolaureati delle migliori università cinesi come Tsinghua e Peking. L’azienda ha anche rivoluzionato il processo di sviluppo dell’AI. Mentre i giganti americani spendevano centinaia di milioni in potenza di calcolo, DeepSeek ha creato un sistema che riduce drasticamente i costi utilizzando solo una frazione delle risorse computazionali necessarie. L’approccio open source dell’azienda, che rende i suoi modelli disponibili gratuitamente per studio e modifica, ha attratto brillanti ricercatori da tutto il mondo. Un esempio è Zizheng Pan, che ha lasciato un prestigioso stage a Nvidia per unirsi a DeepSeek, rappresentando un nuovo trend di “fuga dei cervelli” al contrario.

Come DeepSeek ha cambiato le regole del gioco

Il 20 gennaio 2025, DeepSeek ha rilasciato R1, un modello di AI che promette prestazioni paragonabili a quelle di ChatGPT. La vera sorpresa non sono state solo le capacità del sistema, ma il suo costo di sviluppo: 6 milioni di dollari contro i oltre 100 milioni spesi da OpenAI per GPT-4. L’approccio innovativo di DeepSeek si basa su tre pilastri fondamentali. Il primo è l’architettura “mixture-of-experts” che attiva solo il 5% dei parametri necessari per ogni operazione, riducendo drasticamente i costi di calcolo. Il secondo è la tecnica di “distillazione” che permette di comprimere modelli complessi in versioni più efficienti. Il terzo è un sistema di apprendimento automatico che minimizza la necessità di supervisione umana.

Subito dopo il lancio, l’impatto di DeepSeek sui mercati finanziari è stato immediato e devastante. Il 27 gennaio 2025, dopo che l’app dell’azienda cinese ha superato ChatGPT come applicazione più scaricata sull’App Store americano, Nvidia ha subito il più grande crollo giornaliero della sua storia, perdendo il 17% del suo valore e bruciando 600 miliardi di dollari di capitalizzazione. L’effetto domino ha travolto l’intero settore tecnologico: Microsoft ha perso l’8%, Alphabet il 7%, e il produttore europeo di semiconduttori ASML è sceso del 6%. L’effetto dirompente sul mercato finanziario è facilmente spiegabile: se le aziende possono sviluppare IA spendendo milioni invece che miliardi, gli enormi investimenti programmati da Meta (75 miliardi) e Microsoft (80 miliardi) potrebbero essere eccessivi. Questo ha fatto crollare non solo i titoli delle big tech, ma anche i fondi specializzati nel settore tecnologico e persino le criptovalute, dato che i chip Nvidia sono utilizzati anche per il mining di bitcoin. Il crollo più spettacolare è stato quello del Leverage Shares 3x Nvidia ETP, un fondo che amplifica tre volte i movimenti del titolo Nvidia, che ha perso il 51,18% in un solo giorno. Anche il bitcoin non è stato risparmiato, scendendo da 105.000 a 98.000 dollari prima di stabilizzarsi. 

I limiti del modello cinese

Dietro il successo di DeepSeek emergono però alcune criticità significative. Secondo un’analisi di NewsGuard, il chatbot ha fallito i test di accuratezza nell’83% dei casi, classificandosi decimo su undici competitor valutati. Il 30% delle risposte conteneva informazioni false e nel 53% dei casi forniva risposte evasive alle domande poste. Inoltre, come altre AI cinesi, DeepSeek mostra evidenti limitazioni quando si tratta di temi politicamente sensibili. L’app si rifiuta sistematicamente di rispondere a domande su eventi come la strage di Piazza Tiananmen o lo status di Taiwan, allineandosi alle politiche di censura del governo di Pechino. Questo approccio riflette una caratteristica comune dei modelli di AI cinesi, come Ernie di Baidu o Doubao di ByteDance, tutti progettati per evitare argomenti considerati tabù dal governo. 

Il modello di business delle AI cinesi differisce significativamente da quello occidentale. Mentre aziende come OpenAI puntano su abbonamenti premium, le piattaforme cinesi privilegiano l’integrazione con l’e-commerce e i social media. Gli algoritmi sono progettati per stimolare gli acquisti d’impulso, con una forte componente di social networking incorporata nelle app di shopping. Quasi la metà degli utenti cinesi, secondo un sondaggio McKinsey del 2024, ha effettuato acquisti direttamente attraverso app di social media. Questa combinazione di controllo statale e integrazione commerciale solleva interrogativi sul futuro dell’AI globale. Se da un lato l’efficienza e i bassi costi dei modelli cinesi potrebbero democratizzare l’accesso all’intelligenza artificiale, dall’altro le preoccupazioni sulla privacy e sul controllo dei dati hanno spinto paesi come l’Australia a bandire DeepSeek dai dispositivi governativi, mentre l’Italia ha ordinato all’azienda di interrompere il trattamento dei dati personali dei suoi cittadini. 

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