Spendere meno ma meglio: come mettere in pratica il No buy year
Nel 2025, molti creator si stanno impegnando a spendere meno, aderendo alla sfida del No Buy Year, un trend nato su TikTok e persino analizzato dal New York Times. L’obiettivo non è solo risparmiare, ma anche contrastare il consumismo e ridurre l’impatto ambientale. Ma come si fa? Ce lo spiegano Lia Sabbadini e Mirella Zocchi, autrici di “Spending Review della vita quotidiana” – Piccola guida al risparmio leggero.
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di Valentina Ciannamea
Giornalista esperta di mondi digitali con un background da sociologa

Spendere meno è l’obiettivo dei creator del 2025. Se persino il New York Times gli ha dedicato un articolo, allora il trend del No buy year, nato a inizio anno su TikTok, non è solo una moda da social ma un’opportunità che merita di essere valutata. Stanchi delle pressioni del marketing ad acquistare prodotti di cui non hanno davvero bisogno, molti creator hanno scelto di aderire alla sfida dell’anno: ridurre al minimo i consumi non solo per risparmiare soldi, ma anche per fare del bene al pianeta. «Per alcuni, i social media possono aggravare un disturbo riconosciuto come comportamento compulsivo d’acquisto, che, secondo una meta-analisi del 2015 condotta su studi di 16 paesi, colpisce circa il 5% degli adulti», scrive il New York Time.
Spendere meno per queste persone è una necessità, ma è importante per tutti se decidiamo di acquisire una maggiore consapevolezza di come consumiamo e vogliamo cambiare le nostre abitudini per aumentare la qualità dei nostri acquisti. Trasformando l’approccio al consumo, da compulsivo a consapevole, non si penalizzano le attività commerciali, non si mette in ginocchio il sistema, ma si acquisisce un circolo virtuoso che invertendo la quantità con la qualità fa bene anche al pianeta.
Spending Review della vita quotidiana, il libro
Ma come possiamo spendere di meno? Ce lo spiegano Lia Sabbadini e Mirella Zocchi, autrici di “Spending Review della vita quotidiana” – Piccola guida al risparmio leggero, Ultra Edizioni.
Cosa vuol dire spendere consapevolmente?
«Vuol dire due cose: essere consapevoli che le proprie risorse sono limitate, ma che nello stesso tempo devono essere usate con attenzione, perché ogni spesa che facciamo ha un peso sulle risorse ambientali che sono limitate, esattamente come le nostre».
Come si può adattare il vostro metodo di spending review alla scelta del no buy year?
«È pericoloso vivere il no buy year come una sfida temporanea, dovrebbe, invece cambiare l’approccio al consumismo. I nostri consigli sono pensati per creare nuove abitudini da mantenere tutta la vita. Si parte dal rendersi conto dei propri bisogni, facendo un’auto-valutazione delle vere necessità e imparando a sfuggire ai condizionamenti. Poi, è necessario informarsi per valutare il bene o il servizio che vogliamo acquistare. Inoltre, si può usare anche senza possedere ricorrendo per esempio al noleggio o alla condivisione. Queste vie alternative, che ci fanno incontrare altre persone, spostano l’attenzione dalla spesa alla relazione».
Cambiare abitudine di consumo richiede un impegno e motivazione, ma abbiamo bisogno anche di una gratificazione. Che cosa ce la può dare?
«Spendere meno non è soltanto sacrificio, significa liberare risorse per qualche cosa che ci sta più a cuore. Renderci conto che il nostro budget va fuori controllo per le troppe cene fuori, quando vorremmo, invece, averne di più per i viaggi, significa scegliere di risparmiare in ristoranti durante l’anno per concederci quel viaggio che desideriamo fare da tanto. La sequenza che ci porta alla soddisfazione è: capire quali sono i bisogni, calibrare le spese e concedersi qualche spesa in più per i desideri»
Da quando avete pubblicato il manuale di “Spending Review della vita quotidiana”, nel 2022, c’è stata una maggiore attenzione alla qualità dei consumi rispetto alla quantità?
«Abbiamo scritto il libro nel periodo appena dopo la pandemia e c’era, da parte dei governi, un’invito a spendere di più per far ripartire l’economia. Oggi, invece, risulta più attuale perché la connessione tra consumo e problemi dell’ambiente è più sentita: c’è una maggiore consapevolezza e dobbiamo renderla diffusa»
Spendere meno ma meglio, 5 consigli take away
1. Acquista meno, ma scegli meglio
Prediligi materiali durevoli e scegli brand con una buona reputazione: leggi recensioni, verifica la sostenibilità e la qualità dei prodotti.
2. Fai una lista e rispetta un budget
Fai budget annuale o mensile per gli acquisti non essenziali. Usa la regola 30 giorni: prima di acquistare, aspetta un mese per vedere se lo desideri ancora. Evita di fare shopping nei momenti di noia o stress.
3. Investi in capi e oggetti multifunzione
Acquista un blazer elegante che puoi mettere sia per il lavoro che per un’uscita serale, oppure un’attrezzatura sportiva che si adatta a più discipline (scarpe da trekking che vanno bene anche per passeggiate cittadine).
4. Smetti di seguire la pubblicità “tossica”
A volte, cadiamo nelle spese non necessarie perché condizionati dal maeketing. Cancella le iscrizioni alle newsletter promozionali, blocca o riduci gli annunci personalizzati sui social. E, infine, evita di seguire account che incentivano lo shopping compulsivo.
5. Cura ciò che hai
Mantieni gli oggetti ben puliti e conservati; ripara i capi e organizza ciò che possiedi: un armadio ben sistemato ti farà capire che hai già tutto ciò di cui hai bisogno.