Caro Rame, avere un mutuo aiuterebbe a farmi sentire a casa
Pensare alla scelta della casa in termini di “per ora” e non “per sempre”, può aiutare ad affrontare la questione con maggiore flessibilità. Essere più flessibili, infatti, consente sia di aprirsi all’ascolto che di valutare al meglio le opzioni proposte.
Tempo di lettura: 3 minuti
di Stefania Baita
Life & career coach, esperta di gestione del tempo ed equilibrio vita-lavoro. Su Rame risponde alle vostre domande sui comportamenti legati alla gestione dei soldi.
La domanda
Caro Rame,
vi scrivo sperando che mi possiate aiutare. Io e il mio ragazzo abbiamo deciso di sposarci a fine 2025. Lui ha un appartamento a suo nome, che per adesso è affittato, ma che si libererà entro l’estate del prossimo anno, e che tutti pensano sarà la nostra casa una volta sposati. Tutti tranne me. Non è che questo appartamento non vada bene (anche se è fuori città), è che non è nostro, è suo! Io voglio che la nostra casa sia nostra, voglio potermi sentire a casa, e per questo la casa deve anche essere la mia, invece credo che lì mi sentirei ospite. Tutti mi dicono che devo essere meno romantica e più realista, e che cominciare una vita insieme senza un mutuo da pagare è una gran fortuna. Io invece penso che preferirei avere un mutuo insieme e costruire così, poco a poco, la nostra casa. Non è questione di romanticismo, ma nessuno sembra capirlo. Aiutatemi voi a convincerli!
Serena
Cara Serena,
grazie per averci scritto, con fiducia e apertura. La tua situazione mostra chiaramente come i soldi non siano mai solo una questione di soldi! Se fosse solo una questione di soldi, avere una casa a disposizione e poterla usare una volta sposati non presenterebbe grossi problemi, ma una casa è molto più di quattro mura e un tetto sulla testa, e tu questo lo senti con molta forza.
Nella tua e-mail parli di tutti, ma non so bene a chi ti riferisci – immagino si tratti dei membri della famiglia, ma quale famiglia? La tua? Quella del tuo fidanzato? Entrambe? E in ogni caso, quello che fa davvero la differenza è quello che pensa il tuo fidanzato – ne avete parlato? Come ha reagito lui al tuo disagio? Avete considerato opzioni alternative? Ecco, tutto questo non lo so, ma voglio comunque provare a darti un paio di spunti di riflessione.
Il primo è questo: da quello che ci scrivi, sembrano esserci due grandi incertezze: ‘credo che lì mi sentirei ospite’, e ‘penso che preferirei avere un mutuo insieme’ – e su queste incertezze tu stai fondando la tua decisione, o almeno la tua presa di posizione. Tu non sai come ti sentirai in quella casa, e non sai nemmeno come sarà dover far quadrare i conti di coppia con un mutuo da pagare. È normale fare delle scelte senza sapere esattamente a che cosa si va incontro, e per questo ti consiglio di affrontare la “questione casa” con maggiore flessibilità, senza irrigidirti su di uno scenario ad oggi solo possibile. Questa maggiore flessibilità non solo ti consentirà di essere più aperta all’ascolto, ma soprattutto aumenterà le tue chances di essere ascoltata – un ottimo punto di partenza per ogni conversazione difficile!
Il secondo spunto che ti offro è quello di pensare alla scelta della casa in termini di ‘per ora, non per sempre’. E se la casa del tuo fidanzato fosse il punto di partenza della vostra vita insieme invece che la vostra casa per sempre? Potrebbe essere la soluzione più semplice ed economica all’inizio, da rivalutare a distanza di tempo in base alla vostra esperienza e alle vostre necessità reali, non solo immaginate.
Modificare la variabile tempo – da ‘per sempre’ a ‘per ora’ – ha il grande vantaggio di ridurre la pressione che sentiamo quando dobbiamo fare scelte importanti. In casi come questo è una variabile che potete usare a vostro vantaggio, perché non farlo?