Caro Rame, come tutelo i miei investimenti in caso di divorzio?
Formalizzare con una scrittura privata il riconoscimento di una somma ricevuta, specificandone l’uso e il diritto alla restituzione, diventa una soluzione valida e necessaria per tutelarsi in un caso di separazione o divorzio. Inoltre, definire i termini precisi e considerare altre condizioni oltre alla separazione per il rientro delle somme è fondamentale per poter essere sicuri di rientrare in possesso del capitale investito.
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di Maria Grazia Di Nella
Avvocata esperta in diritto della famiglia, delle persone e dei minori. Su Rame risponde alle domande della community sui diritti e doveri nelle relazioni familiari.
La domanda
Caro Rame,
Ho investito dei soldi insieme a mio marito su una piattaforma online. L’investimento è intestato a mio marito, ma vorremmo sottoscrivere un documento che mi tuteli in caso di separazione. Un documento creato da noi e firmato a mano da entrambi è sufficientemente tutelante?
Carissima,
mi perdonerai se la prima cosa che mi viene in mente è il vecchissimo proverbio sulla fiducia che recita “fidarsi è bene ma… non fidarsi è meglio”!!
Sorrisi a parte mi trovi assolutamente d’accordo sulla necessità di sottoscrivere una scrittura privata avente ad oggetto il riconoscimento da parte di tuo marito di aver ricevuto, in una certa data, una determinata somma e la specifica della finalità dell’accredito ricevuto. In assenza di ogni titolo differente, infatti, il bonifico ricevuto potrebbe essere qualificato come donazione e quindi ti sarebbe molto difficile rivendicare un differente titolo a fondamento della tua pretesa restitutoria. Vero che la donazione fatta senza atto pubblico è nulla, ma in presenza di determinate situazioni dei soggetti coinvolti, soprattutto poi tra coniugi, il bonifico effettuato potrebbe essere considerato “donazione di modico valore” e quindi valido anche in assenza delle formalità richieste dall’art. 782 c.c. ovvero comportamento agito in adempimento degli obblighi di assistenza materiale sussistenti tra coniugi.
Nella scrittura privata che andrai a redigere, ti suggerisco anche di specificare il tuo diritto non solo alla restituzione del capitale investito ma anche dei frutti maturati (cedole, interessi, dividendi..) e di prevedere un termine essenziale entro il quale tuo marito – ricevuta la tua richiesta – deve provvedere alla restituzione.
Ti invito infine a valutare anche ipotesi di restituzione dell’investimento diverse dalla separazione. Perché vincolare i tuoi soldi ad un evento assolutamente ipotetico lasciando ogni decisione a tuo marito in tutti gli altri casi? Non pensi che potrebbe essere interessante prevedere il tuo diritto a richiedere la restituzione delle somme investite trascorso un periodo di tempo di 5-10 anni?
Se invece preferisci restare sulla tua idea iniziale, specifica bene in quale momento della separazione può “nascere” il tuo diritto alla restituzione: invio della raccomandata di un legale per l’inizio delle trattative? Deposito del ricorso per separazione? Sentenza di separazione? Insomma… Ti suggerisco di essere più analitica possibile per poter essere sicura di rientrare in possesso del capitale investito e maturato e fare autenticare la scrittura privata da un notaio.