Come funziona la successione?
Quando una persona muore, inizia la cosiddetta “successione”, ovvero il procedimento con cui i beni, i diritti e gli obblighi di una persona vengono trasferiti dopo la sua morte. Con questo termine ci si riferisce anche al complesso di norme giuridiche che disciplinano questa materia, contenute nel Codice Civile, che prevede due tipi di successione: la successione testamentaria e la successione legittima.
Tempo di lettura: 3 minuti
di Natalia Pazzaglia
Imprenditrice e storyteller sociale. Fondatrice di Lasae e Legacy Compass, una community e una startup che parla apertamente di morte, come strumento potente per aiutarci a godere la vita.
La successione testamentaria è quella che si verifica quando il defunto ha lasciato un testamento, nel quale ha disposto della sua eredità. La successione legittima, invece, avviene quando il defunto non ha lasciato un testamento, o quando il suo testamento è nullo o invalido. In caso di successione legittima i beni del defunto vengono distribuiti ai suoi eredi secondo un ordine prestabilito dalla legge. Gli eredi sono i parenti più stretti del defunto, come i figli, i genitori, i coniugi e i fratelli. Se non ci sono eredi legittimi, i beni del defunto vengono acquisiti dallo Stato.
Accettazione dell’eredità
Perché si verifichi il trasferimento dei beni (così come di eventuali diritti e obblighi), l’eredità deve essere accettata: questo può avvenire in modo esplicito o implicito. L’accettazione esplicita è espressa direttamente, mentre l’accettazione implicita comporta la gestione di cose o situazioni che fanno parte dell’eredità e sono incompatibili con l’intenzione di non accettare. L’accettazione dell’eredità è un passaggio critico perché, al momento dell’accettazione, l’individuo diventa l’erede e assume tutte le relazioni finanziarie del defunto, sia attive che passive. Questo include tutte le proprietà, i conti bancari e anche eventuali debiti.
Quanto costa?
È talvolta necessario procedere ad una trascrizione dell’accettazione tacita di eredità, che prevede il pagamento di oneri fiscali. Per un’accettazione pura e semplice presso la cancelleria del tribunale competente i costi sono di alcune centinaia di euro (generalmente pari a 200 € di imposta ipotecaria, 59 € di imposta di bollo, 35 € di tassa ipotecaria). Il costo dall’accettazione espressa davanti a un notaio varia dai 1500 ai 2000 euro circa.
Il beneficio dell’inventario
Il sistema legale italiano fornisce un meccanismo di salvaguardia noto come eredità con beneficio d’inventario. Questo sistema permette alla persona chiamata all’eredità di valutarne la composizione prima di accettarla o rifiutarla, valutando se nel patrimonio ci siano più attivi o passivi e quindi decidendo di conseguenza se sia vantaggioso accettare.
Lo sapevi?
L’erede che vuole beneficiare del beneficio di inventario deve depositare presso il tribunale competente un inventario dei beni ereditari entro 3 mesi dalla morte del defunto. Il costo di questa procedura è di circa 500 euro nel caso in cui siano espressamente richiesti a un notaio. Se si agisce autonomamente presso la cancelleria del Tribunale, si dovranno pagare 100 euro per la richiesta di inventario e una marca da bollo di 27 euro. Il deposito dell’inventario ha effetto di accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
Torneremo sull’intricato tema dei testamenti e della successione, tra due settimane.
Vuoi saperne di più?
Puoi approfondire gli argomenti di questo articolo nel video di Lasae dedicato a successione e testamenti. Per restare aggiornata o approfondire queste tematiche, iscriviti alla newsletter di Lasae e visita il sito.