Come investire in base al tuo obiettivo finanziario?

Il segreto per fare buoni investimenti? Partire dai nostri obiettivi finanziari, che poi è come dire obiettivi di vita. È la frase che ripetono tutti gli esperti di educazione finanziaria, ma che per molti di noi resta pura teoria. E forse perché, quando ci troviamo davanti a un consulente, parliamo molto di prodotti e rendimenti, ma meno di noi. Il suo significato, invece, è molto chiaro: dal nostro obiettivo, da cosa cioè intendiamo fare dei nostri soldi tra 2, 5 o 15 anni, deve dipendere quasi tutta la nostra strategia di investimento. Ecco allora i consigli per arrivare all’appuntamento con le idee chiare.

Tempo di lettura: 7 minuti

Giorgia Nardelli
Giorgia Nardelli

di

Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

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Scopri quali sono i tuoi obiettivi

Perché è così importante darsi un obiettivo finanziario? Lo spiega bene Ami Fall, esperta di queste materie e divulgatrice, meglio conosciuta come @Pecuniami, “l’amica che lavora in banca”, che dai social dispensa consigli e pillole di educazione finanziaria: «Il tuo obiettivo di vita è il punto di partenza, la cosa più importante, perché da quello dipende l’orizzonte temporale del tuo investimento, e, da qui, le tue scelte. Se hai una somma da investire, devi sapere se e quando quei soldi ti serviranno, e perché. Paradossalmente, il tuo obiettivo può anche essere “non ho obiettivi”, che significa essere consapevoli di non avere scadenze o esigenze particolari. Ma anche questo è fondamentale per sapere dove andare e su cosa puntare».

Prima ancora di chiederti qual è il tuo obiettivo, considera questi quattro punti:

  • Non avere fretta

Tutti i giorni prendiamo decisioni più o meno complesse eppure, quando si tratta di denaro, pretendiamo di decidere tutto in pochi secondi. «Proviamo a soffermarci un attimo su questo tema», riflette la nostra esperta. «Perché per decidere un acquisto più o meno banale, come un paio di scarpe o un telefono, impieghiamo una settimana, e per investire i nostri soldi dovremmo decidere in mezz’ora? Inoltre, a meno che non abbiamo le dovute competenze, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista».

  • Investire non ti farà diventare ricco

Fai un bagno di realtà, dice Ami Fall: «Checché se ne dica, l’obiettivo principale di un piccolo investitore non è “diventare ricchi”, ma più realisticamente non lasciare che i propri risparmi vengano svalutati o perduti. A meno di non essere investitori esperti e spregiudicati, con grandi capitali a disposizione e la passione per le speculazioni, dobbiamo essere consapevoli che investendo 20-30.000 euro, anche nel migliore degli scenari otterremo un rendimento che non ci cambierà la vita, ma quantomeno eviterà l’erosione del capitale. In un momento come quello attuale, poi, con l’inflazione che corre intorno al 10%, già evitare che il nostro tesoretto venga “divorato” dall’inflazione è un buon risultato».

  • Non fare previsioni

«A meno che il tuo prodotto non assicuri un rendimento garantito, quando investi non potrai sapere quanto guadagnerai. L’unica cosa su cui hai certezza è la durata, perché sei tu che la stabilisci. Per il resto puoi avere solo un’idea, sulla base del prodotto che scegli, ma è, appunto, un’indicazione», prosegue l’esperta.

  • Occhio alla propensione al rischio

Se sei un piccolo risparmiatore non è saggio arrischiarsi guardando a prodotti ”hard” (dopotutto il questionario di profilazione obbligatorio serve proprio a evitare che chiunque si avventuri in operazioni azzardate). «Considera che gli esempi di queste pagine non tengono conto della propensione al rischio dei singoli investitori che va calcolata. Anche per questo è consigliabile rivolgersi a un professionista del settore».

Se hai un obiettivo con scadenza 3 anni

Premessa d’obbligo: «Un tempo di 3 anni era già considerato un orizzonte temporale di medio termine, ma molto è cambiato negli ultimi 15 anni. Oggi gli scostamenti del mercato sono talmente violenti e repentini che quando l’orizzonte non supera i 3 anni non è consigliabile puntare su prodotti finanziari complessi, perché ci sarebbe poco tempo per recuperare eventuali perdite», avverte Ami Fall. «In uno scenario di bassa inflazione il consiglio sarebbe addirittura quello di lasciare i risparmi sul conto corrente, perché in un lasso di tempo così corto i guadagni in termini di interesse sono bassi, a fronte di un rischio più alto».

Se però, come adesso, lo scopo è cercare di fronteggiare l’inflazione nel miglior modo possibile, evitando che eroda il capitale, allora una via c’è.  «Un buon compromesso è puntare sui conti deposito, che offrono un rendimento fisso e garantito, benché comunque più basso rispetto all’attuale tasso di inflazione. In più, come sappiamo, anche il capitale è garantito, persino in caso di fallimento della banca, per una cifra fino a 100.000 euro. Meglio però diversificare l’orizzonte temporale, e la ragione è che non sappiamo quanto durerà lo scenario inflattivo attuale, elemento da cui dipendono i rendimenti». A proposito, qui c’è un approfondimento della Consob sugli investimenti i tempi di crisi.

Poniamo che tu abbia 30.000 euro, il suggerimento della nostra esperta è di dividerli in tre quote e impiegarli rispettivamente in conti deposito a scadenza differenziata di 1, 2 o 3 anni. «È un modo per avere più chance di guadagnarci qualcosina in più, sia che i tassi di interesse di questi prodotti si mantengano stabili nel prossimo futuro sia che continuino la loro ascesa sia che calino», spiega l’esperta. Se, per esempio, tra un anno i tassi saranno saliti, potrai ritirare subito la prima tranche in scadenza, e reinvestirla a un tasso più alto. Al contrario, se i tassi dovessero scendere, avrai ancora il resto del tuo capitale investito a un tasso di interesse più conveniente, e potrai valutare il da farsi anno per anno. «Gestire le scadenze anche su importi relativamente piccoli e su orizzonti brevi può aiutarti a limitare le perdite».

Se hai un obiettivo con scadenza 4-7 anni

«Non ti puoi ancora spingere su investimenti più redditizi, perché in caso di “turbolenze” in un arco come 5 anni difficilmente riusciresti a recuperare. L’ideale è quindi puntare su strumenti come le obbligazioni o i fondi obbligazionari», è il consiglio della consulente. Le obbligazioni sono ritenute prodotti abbastanza sicuri, perché acquistandole prestiamo del denaro a un’azienda (o a uno Stato) per un certo periodo di tempo, e in cambio riceviamo interessi mensili, più la promessa di ricevere il capitale alla scadenza.

Anche in questo caso, naturalmente vale la regola della diversificazione. «L’ideale è dividere il patrimonio in uno o più fondi obbligazionari, qualche obbligazione o titoli di Stato anche stranieri, stando attenti a variare tra diversi settori e aree geografiche. Sarebbe utile anche lasciare una parte in conto deposito con scadenza a un anno. In questo modo l’anno successivo si potrà decidere “dove mettere i soldi”, sfruttando il diverso andamento del mercato. È un po’ come fare un orto, dove una parte è all’ombra e una al sole. Posso sfruttare le caratteristiche diverse del terreno per portare a casa più risultati».

Se hai un obiettivo con scadenza dai 7 anni in su

Se il tuo orizzonte temporale è lungo, allora puoi “divertirti”. «Diversificando tra prodotti più o meno rischiosi – azioni, obbligazioni, fondi – si può virtualmente andare in giro per il mondo e scegliere le opportunità più interessanti. Il segreto per puntare sul cavallo giusto è ragionare non in base a quello che vedi adesso, ma in base a come il mondo andrà nei prossimi dieci anni, confrontandosi con un professionista del settore», suggerisce Ami. Oggi, per esempio, è sicuramente il momento di guardare alle aziende che si muovono nel mondo della transizione energetica, delle nuove tecnologie, ma anche della Silver economy.

Anche in questo caso è d’obbligo la diversificazione, ma va applicato un metodo a piramide. Se pensiamo ai soliti 30.000 euro, dovremmo suddividerli non in parti uguali, ma, in base alla nostra propensione al rischio, destinando gli importi maggiori a prodotti più “tranquilli” e quote sempre minori a prodotti più aggressivi. «Va tenuto presente che sul lungo periodo il rischio di perdite è comunque minore, perché i mercati, come il Cosmo, sono sempre in espansione!».

C’è poi un ultimo consiglio: «Ma man mano che si avvicina la scadenza, meglio dare un’occhiata al prodotto più rischioso. Se per esempio avevo investito a 15 anni, quando ne mancano 5 anni posso valutarne l’andamento, e se è un momento positivo, spostare quel denaro altrove, dove è più al sicuro. È un modo per mettersi al riparo da scostamenti dell’ultimo momento, difficili da recuperare in pochi anni».

Sei indeciso se buttarti nell’acquisto di prodotti singoli, come azioni, obbligazioni, o investire in un fondo? «Tra le due cose c’è la stessa differenza che passa tra lo scegliere se fare una torta in casa e comprare l’impasto in polvere. Da una parte il risultato è migliore, ma a patto di sapere selezionare gli ingredienti giusti, miscelarli al meglio e non dimenticare i passaggi. Nel secondo caso forse la qualità ci perde, ma avrò la certezza di ottenere comunque un risultato. La morale? Ognuno decide in base a quanto ha voglia e tempo di dedicare energie, e di accollarsi il rischio della riuscita. Non esiste una soluzione giusta per tutti, ma la soluzione più adatta a ciascuno di noi».

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