Come mantenere i buoni propositi finanziari di settembre

Settembre, si sa, è il vero lunedì dell’anno, e come ogni nuovo inizio è segnato da una lunga lista di  propositi, anche finanziari. Elencarli è semplice, ma come mantenerli? In questa guida ecco qualche consiglio da segnare sul taccuino. Scopriremo insieme come si tiene alta motivazione, imparando ad allenarla, indagando i bisogni che sono all’origine di ogni obiettivo, e usando la potenza delle immagini.

Tempo di lettura: 6 minuti

Giorgia Nardelli
Giorgia Nardelli

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Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

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Foto di Avrielle Suleiman.

L’estate sta finendo. Mentre combattiamo invano per mantenere il colorito dorato e il viso rilassato, siamo già arrivati a quello che per molti è il vero lunedì dell’anno, settembre. Come ogni lunedì che si rispetti, il mese è carico di buoni propositi per la nuova stagione: la palestra, la promozione, lavorare meno o lavorare di più, la cura detox, e non mancano naturalmente i buoni propositi finanziari: quella somma da accantonare per Natale, lo stop alle spese pazze, il fondo pensione da aprire, il quaderno delle entrate e delle uscite per capire finalmente dove finiscono i nostri soldi. Qualunque sia l’obiettivo, c’è soprattutto un rischio da evitare, e cioè perdersi al primo ostacolo o alla prima distrazione, lasciando per strada i progressi fatti. Ecco allora qualche consiglio per mantenere alta l’attenzione, e continuare con il piede giusto. Quello che trovi in questa guida è un piccolo “assaggio” dell’applicazione di Rame, un percorso dedicato alla nostra community, fatto di esercizi multimediali, tool, test e riflessioni, e arricchito con confronti con esperti ed eventi, che step by step ti aiuterà a gestire il denaro con consapevolezza, senza ansie né tabù. Per saperne di più, clicca qui.

Primo passo: definire l’obiettivo

Qualche guida fa abbiamo già definito con la psicologa Paola Iannello quali caratteristiche deve avere un obiettivo finanziario, deve cioè essere raggiungibile, specifico, misurabile, rilevante, e deve avere una scadenza temporale. Vale per tutto, ma applicato alla finanza personale il significato di queste caratteristiche è ancora più evidente, non basta dire “vorrei un aumento di stipendio”, è necessario fissare dei paletti: “devo avere entro fine anno un aumento di almeno X euro al mese, perché quei soldi mi serviranno per pagare l’affitto per una casa più grande. Raggiungerò questo proposito lavorando a quel progetto a cui tanto tiene l’azienda, e dopo chiederò un upgrade”. Si può cominciare prendendo un block notes, e si scriveranno per iscritto.

Tenere alta la motivazione

Una volta stabilite le coordinate, il passo successivo è adottare degli accorgimenti per non perdersi per strada. Il successo dell’operazione dipenderà infatti soprattutto dalla motivazione, la spinta che dovrà sostenere il percorso verso il traguardo. È questo un aspetto fondamentale, perché raggiungere uno scopo implica sempre uno sforzo e una serie di rinunce e, una volta trascorsa la prima fase, serve una base molto solida per sostenere le azioni nel tempo. 

Come si allena la motivazione? Innanzi tutto, individuando il bisogno che c’è dietro al proposito. Se l’obiettivo è tenere un diario delle uscite, chiariamo subito il perché, magari mettendolo per iscritto: perché ci rendiamo conto che spendiamo troppo? Per imparare a tenere a freno certe manie? O ancora, semplicemente perché guadagniamo meno di quanto avremmo bisogno, finiamo spesso in rosso e dobbiamo cercare di individuare le voci da tagliare? Anche indagare i motivi più profondi che sono alla radice della nostra scelta può essere utile. Dietro la decisione di avere più denaro da parte può esserci per esempio un bisogno concreto, ma anche la paura del domani, un’incertezza di fondo che non ci lascia tranquilli. La cosa importante è provare a dare un nome a questo o a questi bisogni, mettendoli anche per iscritto.

Il fattore “ricompensa” e la potenza delle immagini

Un’altra cosa da chiederci quando fissiamo un obiettivo riguarda la ricompensa che ci aspettiamo quando avremo realizzato il proposito. Per tenere alta la tensione e darci “carburante” può essere molto utile provare a capire quali sono gli incentivi, i premi, quale la ricompensa che ci aspettiamo di ottenere al traguardo. La domanda da farsi è, in sostanza: cosa voglio ottenere? Come mi sentirò? Quali saranno le emozioni che proverò una volta raggiunto l’obiettivo? Questi elementi possono supportare o a volte non supportare nel nostro tragitto, ma sono preziosi per farci riflettere sull’importanza che riveste per noi quello scopo, se è davvero importante e se vale la pena affrontare l’impresa. Non solo. Quando definiamo il proposito, dovremmo provare ad associarvi un’immagine. La ragione è scientifica. Diversi studi confermano che quando visualizziamo un’immagine il nostro corpo produce una risposta a livello fisiologico, la stessa che proviamo quando quell’esperienza la viviamo realmente. Questa modalità di sperimentare la realtà attraverso l’immaginazione regala una piccola dose di appagamento e di gratificazione, carburante potentissimo per arrivare a destinazione. 

Visualizzare il futuro

Anni di studi di psicologia hanno mostrato che tendiamo a dare più valore a quello che ci appaga sul momento che non a quello che ci servirà nel futuro, una distorsione che è stata definita “pregiudizio sul presente”. In altre parole, quando la nostra mente ci immagina in una situazione futura, ci percepisce come se fossimo estranei. È il motivo per cui accantonare denaro per comprare casa tra 5 anni, ci risulta più difficile che spendere denaro per una cena al ristorante. Più lontano nel tempo proviamo a immaginare le nostre vite, minore è l’attivazione di una particolare area del cervello che attiva le emozioni. Cosa dovremmo fare, allora, per immedesimarci davvero nel “noi” di domani? Immaginarci nel modo più realistico possibile, e cioè immaginarci più concretamente il nostro futuro. Per riuscirci, può essere utile scrivere sul block notes cosa potremmo fare per farceli sembrare più reali. E dopo averlo scritto, fare in modo che lo siano. Se stiamo risparmiando per la pensione, provare a fare una simulazione della pensione futura sul sito dell’Inps, se si tratta di accantonare i soldi per una vacanza, guardare il programma di viaggio, per cui stiamo risparmiando, o ancora, le case che potremmo comprare con i risparmi che stiamo mettendo da parte.

Frazionare l’obiettivo

Poiché la nostra mente non è a suo agio con gli obiettivi a lungo termine, immaginare il risultato dei nostri sforzi può non essere sufficiente. Più ci allontaniamo dal qui e ora, dal presente, e più tutto diventa indistinto, e anche l’immagine perde forza. Reagiamo invece molto bene quando davanti a noi abbiamo traguardi più vicini nel tempo, diventando più capaci di orientare il nostro comportamento nel tempo presente, nel qui e ora. Proprio per questo è fondamentale suddividere il nostro macro traguardo in sotto obiettivi più circoscritti e ravvicinati: 1200 euro all’anno da accantonare possono diventare 100 euro al mese, 25 a settimana. Può essere molto utile tenere un diario in cui documentiamo gli step di avvicinamento all’obiettivo. Avere traccia dei nostri successi ci aiuta a gratificarci, a monitorare il percorso e a riconoscere che stiamo facendo progressi, e a non darli per scontati. 

Affidarsi a un estraneo 

E se la motivazione cala ugualmente? Allora è importante trovare qualcuno a cui dare conto di ciò che stiamo facendo, che sia una persona di fiducia, un parente o un collega non conta molto, l’importante è che si tratti di una persona che non accetta sconti. Il solo fatto di dover incontrare un soggetto estraneo e dovergli riferire quello che si è fatto, è una spinta a essere più rigorosi, anche solo per il timore di fare brutta figura. Il “segreto” è fissare un incontro periodico con qualcuno che si aspetta qualcosa da noi. E che, in un modo o nell’altro, ci farà pesare il fatto di non avere rispettato i patti.

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