Come parlare di soldi al tavolo della cena

Le questioni legate al denaro sono motivo di conflitto per il 40% delle coppie a lungo termine, e a rivelarlo è più di uno studio. Parlare di soldi con il partner, però, è spesso imbarazzante quanto complicato, soprattutto all’inizio. Studi e dati alla mano, ci siamo fatti spiegare da un’esperta come intavolare l’argomento e quali sono le questioni giuste da porre.

Tempo di lettura: 7 minuti

Giorgia Nardelli
Giorgia Nardelli

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Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.

parlare di soldi
Foto di Priscilla Du Preez

Chi paga cosa? Chi sceglie il tenore di vita ? Le spese personali vanno giustificate oppure no, e quali scelte finanziarie vanno condivise? Sono queste, in un certo senso, le “madri” di tutte le domande che attraversano una coppia quando si costruisce una relazione importante. Spesso, però, queste stesse questioni sono motivo di incomprensioni e liti, come conferma più di uno studio. Una ricerca pubblicata un paio di anni fa sul Journal of Family Issues, negli Usa, rivelava che i soldi sono causa di conflitto per circa il 40% delle coppie a lungo termine. Alla base di molti di questi problemi, manco a dirlo, c’è anche la difficoltà di parlare di un tema spesso scomodo, dichiarare come la si pensa sin dall’inizio, o di aprirsi su questioni che consideriamo troppo intime, come il saldo del proprio conto corrente. Ma come si intavola l’argomento? E soprattutto, cos’è che bisognerebbe sapere prima di costruire una relazione importante con un’altra persona? Ecco da dove cominciare. 

Quanto contano i soldi in una relazione 

Se ve lo state chiedendo, la risposta è “tantissimo”, ed è il motivo per cui bisognerebbe iniziare a “proporre” una conversazione sul tema prima ancora che il rapporto diventi qualcosa di serio. «I soldi sono la seconda causa di crisi dopo i tradimenti. Avere una visione diversa su come si usa il denaro, su come gestire le spese familiari può mandare in crisi anche i rapporti più solidi. Tra l’altro, dietro il modo in cui gestiamo le finanze in coppia c’è il modo stesso di “vedere” quella coppia, e in un certo senso il valore che diamo ai suoi componenti, ragione per cui è importante che ci siano da subito chiarezza e trasparenza, prima che i non detti vengano fuori», dice subito Francesca Zampone, esperta di risorse umane, coach e fondatrice de L’accademia della felicità – qui nel suo blog, spiega bene queste ragioni. «Non è un caso che nel mondo anglosassone, già dopo il quarto appuntamento, si facciano domande molto dirette sulla vita economica dell’altro. Certe cose bisogna saperle prima di andare avanti».

Le cose che bisogna assolutamente sapere dell’altro

Cos’è, allora, che è bene conoscere da subito? «In primo luogo, se il modo in cui l’altro vive il denaro e lo utilizza è in linea con il nostro. Banalmente, se lui concepisce una vita frugale, se ama accumulare, se non bada a spese, perché se la sua visione è diametralmente opposta alla tua, c’è da affrontare la problematica per trovare un punto di incontro», dice la coach. Ci sono anche informazioni vere e proprie, che poi avranno un peso non indifferente sulla vita quotidiana. «Sembra poco romantico, ma è vitale sapere quanto guadagna la persona che frequentiamo, se ha dei soldi da parte e quanti, se ha debiti, che stile di vita conduce. Non perché questo diventi una discriminante, ma per affrontare insieme la gestione della vita a due. Scoprire dopo essere andati a convivere che l’altro ha una montagna di debiti, o che da un precedente matrimonio paga un assegno di mantenimento di 3.000 euro al mese, oppure contribuisce a mantenere l’anziana madre non aiuta il rapporto». Il terzo aspetto, non secondario, riguarda invece il futuro e cioè come lui o lei intende programmare la vita finanziaria, quali sono gli obiettivi. «Che tipo di casa si vuole, in che tipo di scuola si intende mandare i figli. Sono aspetti che andrebbero concordati o perlomeno discussi per tempo. La parola d’ordine è “niente sorprese”». 

Quando iniziare a parlare di soldi con il partner, i money date

Il momento giusto, secondo l’esperta potrebbe essere dopo i sei mesi di relazione stabile, o comunque quando è chiaro che si desidera andare avanti e costruire qualcosa di solido. «L’importante è non ritrovarsi, tardi, magari a convivenza avviata, in situazioni da cui è difficile uscire. Ho conosciuto donne che nascondevano al marito gli acquisti personali, fatti con soldi propri, perché si “vergognavano” di togliere risorse alla famiglia, quando sarebbe bastato condividere una modalità di partecipazione alle spese comuni. Se il tema “soldi”non è venuto fuori spontaneamente durante una conversazione, va tirato fuori. Un’idea può essere quella di preparare la controparte fissando dei money date, spiegando che si vuole sapere di più sull’altro, e affrontare gradualmente i vari punti», dice Zampone. Le domande da fare, oltre che sul patrimonio e sulle entrate dell’altro, sono appunto sui valori finanziari, e su come si intende la gestione di coppia.

Come si parla di soldi in coppia

Tutto chiaro, ma come si affronta un argomento che ancora per tantissimi è tabù? «Intanto, la reazione dell’altro alla proposta di parlare di denaro, già ci dirà qualcosa. Se svicola, se ha un atteggiamento negativo, o ti fa capire che giudica l’argomento “volgare” o poco poetico in una relazione amorosa, non va bene, perché su questo aspetto serve assoluta disponibilità e trasparenza», premette l’esperta. «Certo l’argomento è intimo quanto scivoloso, e va affrontato con delicatezza. Con garbo, si può dire semplicemente che si vogliono chiarire le cose da subito per evitare problemi successivi, e premettere che tutto quello che si chiede o si sta per dire è per il bene della coppia e della famiglia. Molto utile, specie se l’altro è sulla difensiva, è anche usare frasi per dimostrare che il nostro è un atteggiamento disinteressato, e che non intendiamo esaminare né offendere nessuno. Frasi come: “Se dico qualcosa che ti ferisce, ti dà fastidio o ti fa sentire danneggiato sappi che non lo faccio in modo deliberato, ma è qualcosa che emerge dalla conversazione”, o anche “se ti senti insultato, danneggiato o disinfrancato dimmelo subito e cambiamo il ritmo della conversazione”, sono premesse molto importanti».

Come suddividere le spese tra partner

Un capitolo a parte merita la divisione delle spese tra partner quando si va a vivere insieme. Spiega la coach: «Sicuramente va stabilita a priori. E se uno ha più entrate dell’altro, si decide la percentuale con cui ciascuno contribuisce. Tempo fa ho seguito una coppia dove per anni lei, poiché  guadagnava di più, si faceva carico di tutte le spese fisse, lasciando a lui il “compito” di pagare gli extra. Nel momento in cui ha perso il lavoro, ha avuto difficoltà con il partner, che non entrava più nell’ottica di contribuire a certe voci di spesa, considerandole non adatte al tenore di vita che poteva permettersi. Ci è voluto un anno intero perché i due trovassero un nuovo equilibrio».

Il tema della suddivisione delle uscite è legato a un altro aspetto, molto delicato, specie se la situazione finanziaria dei partner è diversa. «A maggior ragione, in questi casi prima ancora di partire bisogna fissare l’asticella, stabilire chi paga cosa, e chi si assume la responsabilità e l’onere di certe scelte come la cena importante, l’auto di lusso. Vanno anche chiariti i margini di indipendenza dell’uno e dell’altro». 

L’appuntamento semestrale

Anche per tutte queste ragioni, l’appuntamento con le conversazioni finanziarie dovrebbe essere una costante che accompagna tutta la vita di coppia. «Io consiglierei almeno due appuntamenti  all’anno, uno ogni sei mesi, per rivedere gli obiettivi economici della coppia, lo stato delle finanze, la suddivisione delle spese, tutti pilastri che vanno monitorati e condivisi in modo strutturato», è il consiglio dell’esperta. Il tono? Mai giudicate e mai aggressivo. E potremmo chiudere con un consiglio di Wendy Wright, terapista finanziaria e consulente matrimoniale di Denver nota negli Usa: se la conversazione si fa troppo accesa, meglio tornarci a mente fresca. Nel frattempo si può riflettere sui problemi emotivi che spesso sono dietro le “incomprensioni finanziarie”. 

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