E tu, controlli regolarmente la tua posizione previdenziale?

A questa domanda, in genere, il numero di coloro che risponde affermativamente è piuttosto scarso ed è questo il motivo per cui siamo qui oggi a parlarne.

Tempo di lettura: 3 minuti

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Foto di Bruce Mars

Il conto previdenziale è come un conto corrente bancario dove vengono riportati tutti i “movimenti” dall’inizio della propria vita lavorativa. Così come si controlla il proprio conto bancario, si deve controllare il proprio conto previdenziale, mediante l’estratto contributivo.

Ogni ente previdenziale dove verserai i tuoi contributi li registrerà su un estratto conto, quindi avrai tanti estratti quante saranno le casse in cui verserai i contributi. Per facilitare la lettura, l’Inps ha assegnato a ogni cassa interna un colore differente: la gestione privata è in blu e i contributi sono espressi in settimane; la gestione separata è in verde e i contributi sono espressi in mesi; la gestione pubblica è in arancione e i contributi sono espressi in anni, mesi e giorni; infine, la gestione dello spettacolo è in amaranto e i contributi sono espressi in giorni. Oltre alle casse gestite dall’Inps, anche le casse professionali forniscono un estratto contributivo ai propri iscritti.

Cosa controllare

Il primo controllo che va fatto, e che può fare ogni lavoratore, è che siano presenti tutti i periodi lavorati e che per ogni periodo sia stata registrata la retribuzione effettivamente percepita.

Quando controllare

L’estratto contributivo va controllato con regolarità, io consiglio una volta l’anno. In questo modo non dovrai fare grossi sforzi di memoria e il controllo sarà più semplice e veloce.

Perché controllare l’estratto

Purtroppo, capita di frequente che i periodi lavorati non vengano registrati correttamente dagli enti previdenziali. La legge ha stabilito un periodo di prescrizione di 5 anni: ciò significa che se non segnali una mancanza contributiva entro il quinquennio, rischi di perdere quei contributi e di dover pagare a tue spese per vederli riaccreditati.

Come effettuare una segnalazione

Per segnalare le eventuali anomalie sarà necessario fornire all’ente previdenziale dei documenti che supportino la tua richiesta: andranno benissimo quindi le buste paga, la certificazione unica o la dichiarazione dei redditi nel caso dei liberi professionisti.

La segnalazione interrompe il periodo prescrizionale, quindi una volta fatta, anche se l’ente previdenziale impiegherà un po’ di tempo a lavorarla, non dovrai avere paura di veder persi i tuoi contributi.

Una specifica va fatta per la gestione separata dei collaboratori: secondo l’istituto è responsabile dell’effettivo versamento dei contributi oltre che il committente anche il collaboratore quindi dovrai stare attento a che i versamenti vengano fatti altrimenti non basterà dimostrare l’esistenza della collaborazione ma dovrai versare i contributi a tue spese.

Gli estratti conto non sono aggiornati in tempo reale quindi è normale che possano mancare gli ultimi mesi di lavoro svolto e questo non ti deve preoccupare.

Tutti quanti, dunque, siamo in grado di effettuare un primo controllo del nostro conto assicurativo ed è molto importante farlo per evitare di incappare in spiacevoli sorprese. Per interventi più complessi, invece, è sempre bene rivolgersi ad un/una professionista.

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