Evitamento finanziario: cos’è e come superarlo
Un recente sondaggio di Discover rivela che il 41% della Gen Z tende a evitare di controllare i saldi dei loro conti bancari. Questo perché mettere nero su bianco le proprie spese ci obbliga a confrontarci con la realtà, ed evitarlo può proteggerci dallo stress che ne potrebbe scaturire. Tuttavia, ignorare la situazione può solo peggiorarla. Fortunatamente, esistono modi per spezzare questo ciclo e pianificare le spese con maggiore serenità. Vediamo insieme alcune strategie per farlo.
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di Elena Carbone
Psicologa e psicoterapeuta esperta in traumi. Con l’account Instagram La psicologa volante fa divulgazione sul rapporto tra psiche e soldi.
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Negli ultimi anni stiamo imparando quanto sia importante interessarci dei nostri soldi: capire come investirli, monitorare le entrate e le uscite e pianificare con attenzione il nostro futuro finanziario. Tuttavia, nonostante queste buone intenzioni, quando arriva il momento di fare il budget delle spese, molti di noi si sentono sopraffatti dall’ansia e trovano mille scuse per rimandare. Secondo quanto emerge da un sondaggio di Discover, il 41% della Gen Z e il 27% dei Millennial, infatti, evitano di guardare i saldi dei loro conti bancari. Questa reazione può essere naturale, perché mettere per iscritto le spese che dobbiamo affrontare – o che abbiamo già affrontato – ci obbliga a guardare in faccia la realtà. E perciò, evitare di farlo ci permette di rimandare un problema che appare troppo grande da affrontare e, al contempo, ci protegge dallo stress della consapevolezza, che potrebbe risultare paralizzante. Eppure, non affrontarla può peggiorare il problema. Fortunatamente, esistono alcuni modi per interrompere questo ciclo e affrontare con serenità la pianificazione delle spese. E adesso, vediamo insieme le strategie per farlo.
Il fenomeno dell’evitamento
Scoprire che le nostre entrate mensili vengono erose dalle spese fisse o da quelle spese da cui non vogliamo staccarci rappresenta una realtà che potrebbe sembrare insostenibile. Non possiamo semplicemente decidere di guadagnare di più da un giorno all’altro e di conseguenza, ci sentiamo costretti a rinunciare a situazioni piacevoli o a vivere il mese in uno stato di allerta costante al pensiero che i soldi possano finire.
Quindi, per evitare le emozioni spiacevoli associate a questa consapevolezza, spesso decidiamo di ignorare il problema, rifiutandoci di riconoscerne la gravità. Questo, però, dà vita a un circolo vizioso. Evitando determinate sfide, infatti, come sottolinea un articolo di Psicology Today, «segnaliamo al nostro cervello che l’unico modo di gestire le situazioni difficile è fuggire piuttosto che affrontarle». E ciò non fa altro che rafforzare i nostri istinti di evitamento: più ci scansiamo, più perpetuiamo un ciclo infinito di disagio che gradualmente si infiltra in ogni aspetto della nostra vita.
Alla richiesta di chiarimenti sul perché non si controllano le proprie spese, alcuni potrebbero rispondere che, essendo il denaro in entrata limitato, non sia necessario fare grandi calcoli. Ma quello che in realtà vorrebbero dire è: «se dovessi anche scoprire che ho un problema perché non guadagno abbastanza per vivere una vita serena, non avrei le risorse per affrontarlo quindi preferisco non vivere una situazione di ansia costante e navigare a vista: so che in un modo o nell’altro ce la farò».
Altri potrebbero rispondere che, se i soldi ci sono, non serve decidere prima dove spenderli. Ma quello che in realtà vorrebbero dire è: «se dovessi scoprire che spendo più soldi per la colazione al bar che per i libri di mio figlio, mi sentirei in colpa, ma non saprei cosa fare perché io non voglio rinunciare ai miei piccoli piaceri e, se non ne ho piena consapevolezza, non mi sento egoista».
L’ansia finanziaria
Dall’altra parte, invece, c’è ciò che il controllo sulle spese potrebbe far scaturire: alcuni potrebbero sentirsi intrappolati da quelle cifre decise a inizio anno percependo il budget come un vincolo rigido che li priva di libertà. E perciò, questo timore li porta a evitare di fare il primo passo, per paura di ritrovarsi soffocati da regole autoimposte che non credono di poter rispettare. Altri ancora potrebbero aver paura dei conflitti che si possono generare in famiglia. D’altronde nessuno vuole sentirsi il tirchio di casa o il responsabile delle rinunce altrui, ed esporre nero su bianco le spese potrebbe portare a discussioni scomode, a confronti sulle priorità o, peggio ancora, a sensi di colpa per non poter accontentare tutti.
Vediamo quindi come tutte queste circostanze possano evolversi in un sentimento di ansia generalizzata. In Italia, recentemente, sono stati condotti due studi su questo tema: un report della Consob del 2021 e un rapporto del Comitato EDUFIN del 2020. Entrambi riportano percentuali abbastanza alte di persone che percepiscono sensazioni di ansia quando pensano alle proprie risorse finanziarie – rispettivamente il 53% e il 34,8%. Vale la pena sottolineare, però, che questo tipo di ansia non è legato esclusivamente alla quantità di denaro posseduto, ma spesso deriva da una combinazione di fattori finanziari. Tra questi, le incertezze legate alla gestione delle finanze personali giocano un ruolo fondamentale: sempre secondo la Consob, l’80% degli intervistati ritiene complessa la gestione delle proprie finanze personali, principalmente a causa del contesto incerto, della crescita dei prezzi e della bassa cultura finanziaria.
Ma allora, come si affronta questa situazione?
Come abbiamo visto, più si evita l’ansia, più questa aumenta. Perciò, bisogna trovare un modo per affrontare il budget e il controllo delle spese senza avere angoscia.
Il primo step è capire quali siano i pensieri che mantengono l’evitamento. È perché pensi di non guadagnare abbastanza? Perché senti che non puoi controllare tutto? È perché non vuoi fare il controllore di casa? Perché ti senti in colpa per le spese futili? Individua qual è la paura sottostante: già questo ti aiuterà a capire il problema, razionalizzarlo e gestirlo.
Il secondo step è scomporre l’intero processo in micro-obiettivi semplici e realizzabili. Ad esempio, invece di cercare di analizzare tutte le tue spese in una sola volta, comincia con un’area specifica, come il conto della spesa o le spese fisse. Oppure puoi dedicare solo 10-15 minuti al giorno al budget: un tempo limitato può ridurre la sensazione di sopraffazione. Vedrai che avere dei piccoli successi ti farà sentire più capace e aumenterà la tua autoefficacia.
Il terzo step è vedere il budget come uno strumento a tua completa disposizione, non una gabbia che ti limita. Puoi manipolare il budget per creare più disponibilità economica per quello che ti interessa veramente. Un budget non è una lista di divieti o un insieme di regole rigide, ma una mappa personalizzabile che ti aiuta a orientarti verso ciò che desideri di più. È il mezzo attraverso cui puoi dare priorità alle tue passioni, ai tuoi valori e agli obiettivi che contano davvero per te. Immaginalo come uno strumento di potere personale, che ti consente di essere al comando delle tue finanze anziché subirle passivamente. Infatti, potresti ridurre alcune spese in favore di altre o scoprire che non ti aspettavi di essere così bravo a far quadrare i conti.
Ormai lo sappiamo parlare di denaro non è solo parlare di numeri, ma di paure, desideri e speranze. Per superare l’ansia da budget e non cadere nell’evitamento dobbiamo affrontare a piccoli passi le emozioni e i pensieri sottostanti, far loro posto e concederci di sperimentarli mentre ci avviciniamo piano piano a creare il nostro budget.
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