Le 6 paure che ci separano dal benessere finanziario

Considerato uno dei capisaldi della filosofia dell’auto realizzazione e crescita finanziaria, è ormai un classico venduto in tutto il mondo in oltre 60 milioni di copie e molti sostengono che le sue pagine abbiano creato numerosi milionari e ispirato più persone di qualsiasi altro libro di questo genere. Parliamo di “Think and Grow Rich” di Napoleon Hill.

Tempo di lettura: 3 minuti

blank

Scrittore e saggista statunitense, Hill è tra i primi fautori del moderno genere letterario del successo personale e in questo libro evidenzia come libertà, democrazia, capitalismo e armonia siano elementi fondamentali senza i quali non è possibile avere fede in se stessi e realizzarsi in ogni campo della vita. Per contro, considera paura ed egoismo fonte di fallimento e insuccesso. Tra i tanti aspetti interessanti che Think and Grow Rich evidenzia è l’analisi degli ostacoli mentali che entrano in gioco quando cerchiamo di intraprendere business per creare guadagni o aumentarli. In questo senso Hill ci parla di sei fantasmi della paura. Indecisione, dubbio, paura sono i membri di uno “sciagurato terzetto”, come li definisce Hill, e connessi uno all’altro, poiché l’indecisione si cristallizza nel dubbio e la fusione delle due cose genera la paura. Ma quali sono queste sei grandi paure che affliggono la mente dell’uomo mettendolo nella condizione psicologica di scarsezza?

Le sei grandi paure

  1. La paura della povertà

È nient’altro che una condizione psicologica ma nonostante ciò rappresenta la paura più potente e distruttiva.

Sintomi: indifferenza, indecisione, eccesso di cautela, procrastinazione, dubbio, preoccupazione.

  1. La paura delle critiche

La sua origine è incerta, la cosa sicura, invece, è che è ampiamente sviluppata in ciascuno di noi. Questa paura toglie spirito d’iniziativa alle persone, tiene in ostaggio l’immaginazione, azzera l’autostima.

Sintomi: impaccio, mancanza di contegno, mancanza di personalità, mancanza di iniziativa,mancanza di ambizione.

  1. La paura delle malattie

È associata alla paura della vecchiaia e della morte e alle loro possibili conseguenze economiche.

Sintomi: autosuggestione, ipocondria, rinuncia all’esercizio fisico, vulnerabilità, autocommiserazione, uso e abuso di alcol e droghe, eccessivo studio della letteratura medica.

  1. La paura di perdere l’amore

È la radice della gelosia e altre forme analoghe di nevrosi ed è la più dolorosa di tutte.

Sintomi: gelosia, colpevolizzazione (prendersela con amici, parenti o colleghi alla minima provocazione), gioco d’azzardo (abitudine a scommettere, rubare, rischiare o ingannare le persone care per procurarsi i soldi, nella convinzione che per ottenere amore lo si deve comprare).

  1. La paura della vecchiaia

Molte persone considerano la vecchiaia legata alla povertà, così come la morte. Se diciamo “ospizio” associamo a questa parola la sensazione di solitudine e povertà.

Sintomi: mancanza di entusiasmo, autocommiserazione verbale (l’abitudine a definirsi “vecchi” solo per avere compiuto 40 anni), inadeguatezza dell’abbigliamento e delle azioni (tendenza ad apparire molto più giovani, a volte esagerando a uniformarsi con gli atteggiamenti dei ragazzi di oggi).

  1. La paura della morte

Per alcuni è la paura più spietata e crudele e il rimedio più efficace per contrastarla è coltivare il desiderio insopprimibile di realizzazione e rendersi utili agli altri. Una persona occupata, dopotutto, trova la vita troppo eccitante per pensare alla morte. Cause più comuni di questa paura sono la disoccupazione, le delusioni amorose, il fanatismo religioso. L’essere umano per sua natura, dunque, è suscettibile a tutte e sei le paure analizzate da Napoleon Hill che incoraggia a combatterle con la forza di volontà, l’unica arma contro tendente che permette di cambiare il nostro mindset. Così facendo, indeboliamo qualsiasi pensiero tossico e distruttivo, incluso quello legato al denaro e a tutti i limiti che la mente dell’uomo ci allega.

Condividi