Le regole per accedere al regime forfettario
Essere una ditta individuale, aver appena aperto la Partita IVA, o aver fatturato meno di 65mila euro l’anno precedente, e tutte le altre condizioni per accedere all’agevolazione.
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di Giorgia Salardi
Commercialista e divulgatrice sui social network con Fisco ci capisco.
Continuiamo a parlare di regime forfettario e analizziamo chi vi può accedere.
Devi essere una ditta individuale
Il regime non è applicabile alle società; quindi, se con un’amica hai deciso di aprire una pasticceria dove lavorerete entrambi con divisione dei profitti derivanti da questa attività, non potrete usufruire di questa agevolazione in quanto verosimilmente il modello giuridico con il quale opererete sarà una società di persone, tipo s.n.c. oppure una società di capitali, come la S.R.L. (in una prossima newsletter ti spiego le differenze).
Devi aver fatturato l’anno prima meno di 65mila euro
Il regime forfettario si rivolge alle ditte individuali con un fatturato inferiore a 65mila euro all’anno. Se nell’anno precedente hai fatturato meno di questo importo puoi decidere di entrare nel regime forfettario (in questo caso non essendo start-up avrai l’imposta sostitutiva al 15%) e nel caso dovessi superare l’importo durante l’anno in corso non succede niente, ma in quello successivo non potrai più usufruire del regime agevolato.
Se hai appena aperto la partita IVA
Brava/o! Ciò significa che non hai un fatturato dell’anno precedente su cui basarti. Quindi hai diritto a questo regime agevolato e nella maggior parte dei casi anche all’aliquota super agevolata del 5% per cinque anni. Anche tu, però, se superi il limite, non avrai diritto all’agevolazione nell’anno successivo.
Occhio al tetto di 65mila euro
Fai attenzione a questo particolare: l’importo di 65mila euro va rapportato ai giorni di apertura. Se per esempio hai aperto la partita IVA il primo marzo dovrai rapportare l’importo massimo di 65mila euro ai giorni di apertura (306), quindi il tuo limite sarà 54.493,15 euro.
Ci sono altre condizioni?
- Non devi avere avuto spese per lavoro dipendente nell’esercizio precedente superiori a 20mila euro.
- Non devi essere socio in nessuna società di persone a prescindere dall’attività esercitata da quest’ultima (ad esempio se hai una piccola quota di partecipazione in una Sas o SNC non puoi accedere al regime agevolato).
- Non puoi possedere una quota di partecipazione di controllo in una Srl con un’attività simile e comunque riconducibile a quella esercitata con la partita iva forfettaria.
- Infine il regime agevolato è precluso se l’attività che eserciti una volta aperta la partita IVA è prevalentemente nei confronti del tuo ex datore di lavoro (da verificare nei due anni precedenti).
Posso avere un lavoro dipendente attivo?
Il regime agevolato va d’accordo con il lavoro dipendente (sempre che non sia pubblico, tipo insegnante full time, per i quali è inibito) e quindi puoi accedere al regime forfettario anche se hai un rapporto di lavoro dipendente attivo, ma ad una condizione: non devi avere superato nell’anno precedente un reddito derivante da lavoro subordinato superiore a 30mila euro. Questo limite non funziona se il rapporto di lavoro dipendente è stato interrotto sempre nell’anno precedente l’apertura della partita IVA.
Insomma prima di pensare di entrare nel regime forfettario è necessario porsi qualche domanda, ma una volta trovate le risposte..si parte!