Mi conviene avere una polizza sanitaria integrativa?

Se sei un lavoratore dipendente ce l’hai già. Se invece sei un libero professionista, scopri come funziona e se ti conviene farla.

Tempo di lettura: 5 minuti

Federica Baraldi
Federica Baraldi

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Money coach di Rame ed esperta del mondo assicurativo.

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Se sei un lavoratore dipendente a tempo indeterminato hai già sicuramente una polizza sanitaria integrativa. Se invece sei un libero professionista, se non hai un lavoro o se sei in pensione, continua a leggere per scoprire come funziona e se ti conviene farla.

Che cosa è?

È una polizza che serve per rimborsare in modo totale o parziale i costi delle spese mediche, come quelle di interventi chirurgici, visite specialistiche o di controllo anche se vengono effettuate privatamente.

Alcune coprono in aggiunta i costi per lenti e occhiali oppure per cure odontoiatriche e fisioterapiche.

Molte inoltre hanno incluso il “pacchetto maternità” che comprende esami specialistici.

Perché sottoscrivere una polizza sanitaria

Come ben sappiamo, il nostro sistema sanitario nazionale è in crisi e i tempi di attesa diventano sempre più lunghi.

Chi può permetterselo, soprattutto in situazioni d’urgenza, spesso decide di effettuare prestazioni sanitarie in modo privato.

La polizza sanitaria integrativa nasce proprio per ammortizzare questi costi. Inoltre fornisce un servizio al cliente che sottoscrive la polizza, il quale, grazie alla rete di centri convenzionati ha una sorta di corsia preferenziale per le prenotazioni.

Che differenza c’è con la polizza infortuni?

La polizza sanitaria integrativa spesso viene confusa con la copertura infortuni, che è sicuramente più “famosa” e diffusa.

Se pur possono somigliarsi, è ben importante capire che coprono due tipologie di rischio molto differenti.

La polizza infortuni copre sempre e solo i danni derivati da un evento accidentale e non prevedibile, quindi per esempio un incidente domestico o stradale, la polizza infortuni NON copre mai i costi per danni fisici legati a malattie come ad esempio il tunnel carpale poiché è un danno dovuto “all’usura” dell’arto.

Sono un lavoratore dipendente, che polizza ho?

Da qualche anno i datori di lavoro hanno l’obbligo di iscrivere i propri dipendenti con un contratto a tempo indeterminato oppure di apprendistato, ai fondi di assistenza sanitaria integrata.

I fondi sono diversi in base al CCNL di appartenenza, per citare due dei più utilizzati, il settore terziario ha FondEst e i lavoratori metalmeccanici hanno Metasalute.

Per scoprire il tuo, basta che digiti su Google “assistenza sanitaria integrata – seguito dal nome del tuo contratto collettivo nazionale”.

I lavoratori somministrati delle agenzie interinali invece hanno Ebitemp.

Se stai pensando che queste polizze in realtà non coprono nulla ti sbagli, come sempre le coperture sono varie per questo non si può mai generalizzare, devi leggere le condizioni del tuo fondo per scoprirle… sono sicura ti stupirai!

I siti sono facili da fruire e puoi trovare i servizi di assistenza via chat o numero verde per richiedere informazioni (sicuramente poco tempestivi in agosto) ma generalmente semplici ed efficaci.

Le prime volte ti sembrerà macchinoso e un po’ complicato, in realtà non di più che prenotare una visita presso qualsiasi CUP, basta solo prenderci la mano.

Non sono dipendente, come la scelgo?

Se sei un libero professionista, se sei disoccupato o pensionato, probabilmente non hai una polizza sanitaria, ma scopriamo insieme se ti conviene averla e come.

Come già scritto sopra, la polizza sanitaria integrativa serve per rimborsare i costi delle visite fatte privatamente ma anche i costi dei ticket pubblici oltre che tante altre prestazioni e controlli ordinari.

Ogni compagnia assicurativa ha polizze diverse sia per quello che riguarda le coperture sia per la rete di centri convenzionati che offre.

Questi sono due dei criteri che devi tenere in considerazione al momento della stipula.

Ovviamente conviene scegliere una polizza che abbia la percentuale di rimborso più alta e un buon capitale assicurato annuo, allo stesso modo vale la pena valutare anche il numero di centri convenzionati disponibili: più sono più hai possibilità di scelta.

Se hai già un centro medico di fiducia, puoi chiedere se aderiscono a qualche convenzione e scegliere di conseguenza quale polizza stipulare, in questo modo non dovrai nemmeno cambiare le tue abitudini.

Mi conviene farla?

È molto semplice capirlo, specie se hai appena riordinato la documentazione per il 730.

Basta calcolare tutte le spese che hai avuto nell’ultimo anno e fare una valutazione di quali sono ricorrenti e di quali potrebbero variare, considerando però gli imprevisti che possono sempre accadere.

Quando costa una polizza sanitaria integrativa

L’importo di questo tipo di polizza è molto variabile e dipende dalla tipologia di copertura che si decide di sottoscrivere, ma soprattutto dall’età. Il prezzo infatti aumenta in base agli anni, poiché (di solito) con l’avanzare dell’età aumentano i costi medici. Anche per questo generalmente l’età massima consentita da queste polizze è di 75 anni.

Indicativamente posso dirti che il costo si aggira tra i 500 e i 1400 euro annui.

Una cosa però da non sottovalutare è che stipulando questa polizza sicuramente si è più incentivati ad effettuare maggiori controlli e con più frequenza, come quando si ha un abbonamento all-inclusive, oppure come al ristorante all you can eat, si cerca di sfruttare al massimo ciò che abbiamo compreso e a disposizione.

Diventerà obbligatoria?

Spesso mi viene chiesto se questa polizza è paragonabile alle polizze sanitarie americane.

Rispondo dicendo che, In un certo senso sì, ma con una grande, grandissima differenza: da noi la sanità pubblica esiste ancora, con tutte le sue pecche, i suoi ritardi e le problematiche del caso, però esiste.

La preoccupazione lecita è chiedersi se arriveranno a essere obbligatorie anche da noi. Ovviamente bisognerebbe avere una sfera di cristallo ma una considerazione reale è che dieci anni fa questa tipologia di polizza in Italia non esisteva, quindi il fatto che le assicurazioni le abbiano introdotte non è una coincidenza casuale.

Una cosa certa è che per ora, e si spera per tanti anni, rimarrà una polizza facoltativa con lo scopo di dare un servizio maggiore ai propri assicurati.

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