Micro guida alla fattura elettronica per forfettari
Dal 1 luglio 2022 scatta l’obbligo di fattura elettronica anche per coloro che hanno aperto la partita Iva con il regime agevolato previsto dalla legge 190/2014. Ma come funziona? Cosa cambia? Chi ne è esonerato? E come si archiviano?
Tempo di lettura: 4 minuti
di Giorgia Salardi
Commercialista e divulgatrice sui social network con Fisco ci capisco.
Ci siamo: dal 1 luglio 2022 scatta l’obbligo di fattura elettronica anche per coloro che hanno aperto la partita Iva con il regime agevolato previsto dalla legge 190/2014.
Ma non facciamoci prendere dal panico digitale e cerchiamo, al contrario, di cogliere le opportunità: il mondo del lavoro sta andando veloce come un treno giapponese e usare la “carta” ci dà l’impressione di una fumosa locomotiva. Quindi vediamo come funziona.
Che cos’è la fattura elettronica?
La fattura elettronica in formato xml è un documento fiscalmente valido; ciò vuol dire che quella che stampiamo per comodità oppure la sua versione in formato pdf altro non sono che delle copie, perché l’unico formato valido ai fini fiscali (e non solo) è appunto il formato xml.
Tutto si basa sul sistema di interscambio (SDI) dove transitano le fatture elettroniche. Possiamo immaginare lo SDI come un enorme postino. Supponiamo di avere eseguito una prestazione lavorativa, di emettere la relativa fattura ma anziché recapitarla al nostro cliente, come avveniva in passato, la invieremo allo SDI, il quale, da bravo postino, la recapiterà al nostro cliente.
Nulla vieta, per finalità commerciali o anche per farci pagare la nostra prestazione, di inviare una copia pdf via mail al nostro cliente, ma di fatto emettendo e inviando allo SDI la fattura elettronica, la stiamo già mandando al destinatario finale.
Quindi, volendo vederla dal lato positivo, con la fattura elettronica gira molto meno carta, il cliente riceverà subito la fattura e il commercialista non dovrà più ricevere la copie cartacee (che poi, una l’ho persa e l’altra dove l’avrò cacciata?) ma potrà vedere in tempo reale le fatture emesse.
Chi ne è ancora esonerato?
Rimangono esclusi dalla fattura elettronica i forfettari che nel 2021 hanno fatturato meno di 25mila euro; questo limite è ragguagliato ad anno e ciò vuol dire che se hai avviato la tua attività il primo ottobre 2021, è necessario rapportare i 25mila euro ai giorni di apertura (nel caso specifico, 92) che comportano un limite massimo di 6.301 euro.
Poi dal 2024 saremo tutti obbligati alla fatturazione elettronica.
Cambia qualcosa nel modo di fatturare?
Da un punto di vista sostanziale non cambia nulla: continuerai a non applicare l’IVA né, se sei professionista o agente, la ritenuta d’acconto e proseguirai con la numerazione (ad esempio se l’ultima fattura analogica emessa è la n. 14 del 30 giugno 2022 emetterai a partire da luglio la fattura n. 15 in formato elettronico).
Dovrai anche continuare a indicare nel corpo della fattura la frase che ti permette di agire in regime forfettario ovvero “operazione senza applicazione dell’IVA effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, Legge n. 190/2014”, anche se la maggior parte dei software la riportano già in automatico.
Per quanto riguarda la marca da bollo non dovrai più acquistarla in tabaccheria e applicarla sulla fattura cartacea, ma verrà indicata nella fattura elettronica e successivamente pagherai su base trimestrale le marche da bollo tramite il modello F24.
Quanto alle informazioni necessarie per l’emissione di una corretta fattura elettronica, ti segnalo che:
- il regime fiscale è codificato con il codice RF19;
- il codice natura per le operazioni interne (cioè in Italia) è il codice N2.2. – operazioni non soggette;
- il codice natura per prestazioni rese nei confronti di soggetti esteri è il N2.1 – operazioni non soggette ad IVA ai sensi degli articoli da 7 a 7 sentirsi del dopo 633/72.
Come si fa praticamente?
Per spedire una fattura elettronica in modo gratuito basta accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate nell’area “Fatture e corrispettivi”. Oppure si possono utilizzare diversi software presenti sul mercato, come Aruba, Fatture Incloude, 1click e molti altri.
Come conservo le fatture elettroniche?
Oltre ai vari software presenti sul mercato, l’Agenzia delle Entrate permette la conservazione gratuita delle fatture elettroniche.
Siamo tutti pronti a salire sul treno giapponese?