Perché in vacanza spendiamo di più?

Hai mai sentito parlare del “vacation effect”? È quella sensazione di leggerezza mentale, che provi solo quando sei in vacanza, perché stai vivendo un’occasione speciale, lontano da casa, e questo ti spinge a farti meno problemi del solito nello spendere soldi. Qui ti spieghiamo come evitare gli effetti indesiderati sul portafogli, ma goderti comunque quella bolla spazio temporale.

Tempo di lettura: 4 minuti

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Foto di Chen Mizrach

Hai mai sentito parlare del “vacation effect”? È quella sensazione di leggerezza mentale, che provi solo quando sei in vacanza, perché stai vivendo un’occasione speciale, lontano da casa, e questo ti spinge a farti meno problemi del solito nello spendere soldi. Per un pranzo, per un’escursione o per un souvenir d’artigianato locale. Tanto sei in ferie, hai voglia di fare esperienze diverse e goderti al massimo quel momento di benessere. E poi chissà se ti ricapita di tornarci in quel posto, meglio approfittare.

«È proprio una bolla spazio-temporale a sé stante, che amplifica le emozioni e ti allontana dalla quotidianità, trascurando il quadro generale delle tue spese» ci spiega Giulia Fidilio, educatrice finanziaria Aief, coach e mentor. «Ma, se esageri e perdi la bussola, poi devi farci i conti una volta tornata a casa». Anche se l’Università tedesca di Hohenheim, che ha coniato l’espressione nel 2019, l’ha chiamato “vacation effect”, la stessa situazione emotiva può innescarsi anche in altre occasioni che tu reputi sempre uniche: dal Black Friday al Natale. Alla base c’è la teoria del mental accounting di Richard Thaler, premio Nobel per l’economia 2017, secondo la quale i soldi hanno un valore relativo, che varia da persona a persona, in base al tempo e a come ne siamo venuti in possesso, e di conseguenza ognuno organizza le sue finanze in modo soggettivo.

In che modo il “vacation effect” si traduce in azioni (dispendiose)

C’è chi addirittura si porta una valigia in più per poterla riempire di pensierini per amici e parenti rimasti a casa. Si chiama principio di reciprocità. «Nelle mie sessioni di money coaching, in tanti mi raccontano di essere condizionati da questa corsa agli acquisti durante le vacanze (anche se durano solo un weekend) per ricambiare un amico che di solito, quando torna dalle sue, porta sempre loro qualcosa di tipico. Fino a diventare un vero e proprio peso, vissuto con apprensione» continua l’esperta.

«Altro fattore che in vacanza condiziona a spendere di più è il confronto sociale. Se viaggiamo in compagnia di amici o parenti, potremmo essere portati a conformarci e ad affrontare spese che magari da soli non faremmo, solo per evitare il disagio di dire “no, questo per me è troppo”» aggiunge Fidilio. Può essere una cena in un ristorante o il pernottamento in un hotel. Così si fanno cose che ci allontanano dal viaggio che avevamo in mente (e quindi dal suo budget).

A mettere il carico finale ci sono anche i social, che tendono a esasperare certe esperienze o luoghi di vacanza, tanto da spingerti alla cosiddetta Fomo (Fear of missing out), che in vacanza può fare danni non indifferenti al portafoglio.

Cosa fare quindi?

Come abbiamo già approfondito nella nostra guida “Come fare (e rispettare) il budget delle vacanze”, avere chiaro in mente quanto puoi investire nelle ferie, aiuta a restare nei giusti binari, facendo quello che ci si può permettere mentre si è in viaggio, senza lasciarsi travolgere troppo dal momento e da questa bolla spazio-temporale che ci isola tra il prima e il dopo vacanze.

Certo, l’ansia di voler fare tante, troppe cose nel tempo (quasi sempre ridotto) che si ha a disposizione non aiuta. «La mossa giusta per non incappare in una situazione del genere è sì decidere in anticipo cosa fare, ma senza riempire all’inverosimile le giornate. E poi avere sempre anche un piano B, nel caso in cui, per un imprevisto, dovesse saltare qualcosa. Perché di solito in vacanza il modo per riempire dei buchi di tempo non pianificati è… lo shopping, che può mettere a dura prova il famoso budget prestabilito» dice Fidilio.

Per tenere a bada le spese in vacanza, poi, meglio non optare mai per il “tutto incluso”, cercando delle soluzioni alternative a quelle, magari più facili ma anche dispendiose, che ti propone l’agenzia di viaggio o il classico tour operator. Le escursioni o le visite guidate per esempio meglio prenotarle sul posto, per risparmiare rispetto al pacchetto proposto dall’hotel. Oppure prova Get your guide. Idem con i ristoranti: chiedere consiglio ai local ti regalerà soluzioni inaspettate e soddisfacenti, più che andare a mangiare nel locale consigliato nel pacchetto vacanze. E anche qui c’è una guida di Rame che possiamo consigliarti: Viaggiare senza spendere un patrimonio.

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