Quanto costa un lavoratore domestico?

La retribuzione dei lavoratori domestici ha diverse componenti, comprende un minimo contrattuale stabilito dal contratto collettivo nazionale di categoria, ma a questo si aggiungono gli scatti di anzianità che maturano ogni 2 anni ed eventuali superminimi individuali contrattati singolarmente. Vediamo insieme tutti i dettagli.

Tempo di lettura: 3 minuti

Elisa Lupo
Elisa Lupo

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Consulente del lavoro da più di 15 anni, ideatrice, autrice e voce di Previdenti, il primo podcast che spiega in modo facilmente fruibile il mondo della pensione.

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Foto di Fernanda Greppe.

Molto spesso la contrattazione tra datore di lavoro e lavoratore domestico avviene sulla retribuzione oraria o mensile, senza scorporare le singole voci, ma è molto utile per entrambe le parti sapere qual è la quota parte regolamentata dal contratto e quindi non contrattabile singolarmente, e invece la parte riconosciuta al singolo lavoratore.

Vitto, alloggio e tredicesima

Nel caso in cui vi sia convivenza con il datore di lavoro, il lavoratore percepisce oltre alla retribuzione in denaro anche la retribuzione in natura costituita da vitto e alloggio. Nei periodi in cui il lavoratore non usufruisce di tale retribuzione in natura, per esempio durante le ferie o i congedi, il datore di lavoro dovrà erogare il corrispettivo in denaro sotto forma di indennità di vitto e alloggio. Nel mese di dicembre andrà corrisposta la tredicesima mensilità pari a 1/12 dello stipendio mensile moltiplicato per tutti i mesi in cui il lavoratore è stato in forza durante l’anno. Se il lavoratore ha iniziato o concluso l’attività lavorativa nel corso del mese sarà considerato utile ai fini della maturazione della tredicesima il mese in cui è stato in forza per più di 15 giorni. Nel caso di convivenza la tredicesima andrà maggiorata all’indennità di vitto e alloggio.

Le ferie del lavoratore domestico

Il lavoratore domestico matura ogni anno un mese di calendario di ferie retribuite. Nel caso in cui la prestazione avviene solo in alcuni giorni della settimana maturerà le ferie riproporzionate, cioè maturerà tanti giorni di ferie quante ne avrebbe lavorate in un mese. Anche la maturazione delle ferie avviene mensilmente per ogni mese in cui c’è stata prestazione lavorativa superiore ai 15 giorni.

A quanto ammonta il Tfr del lavoratore domestico

Il lavoratore domestico ha diritto anche al TFR che matura mensilmente ed ogni rateo è pari 1/13,5 della retribuzione mensile. Il Tfr va corrisposto alla fine del rapporto di lavoro e il Ccnl prevede la possibilità che il lavoratore richieda annualmente l’anticipo del 70% del tfr maturato

5 giorni di preavviso per il licenziamento

Il rapporto di lavoro può interrompersi per libera volontà delle parti (non è necessario che vi sia come per i lavoratori subordinati giusta causa o giustificato motivo). La parte che intende interrompere deve darne all’altra preavviso. I termini di preavviso che deve rispettare il datore di lavoro sono 15 giorni di calendario se il rapporto di lavoro è stato instaurato da meno di 5 anni; 30 giorni di calendario in caso di rapporti di lavoro più longevi. Se è il lavoratore a voler rescindere il contratto i termini di preavviso sono ridotti alla metà. La cessazione del rapporto di lavoro andrà comunicata all’Inps entro 5 giorni dalla data di fine con le stesse modalità viste per l’instaurazione.

 

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