Sette passi in sette giorni per essere più liberi finanziariamente
L’inizio dell’anno solare è sempre una buona occasione per mettere ordine tra le finanze e partire con il piede giusto. Ma i buoni propositi, lo sappiamo, non bastano. Si tratta, invece, di spendere un pochino del nostro tempo perché i prossimi mesi siano più leggeri, o se non altro più consapevoli, dal punto di vista economico finanziario. Ecco quindi un percorso diluito in sette giorni, sette piccoli passi da compiere in una settimana, per gestire meglio le proprie risorse.
Tempo di lettura: 8 minuti
di Giorgia Nardelli
Giornalista esperta di diritti dei consumatori e finanza personale.
I propositi per l’anno che è appena cominciato sono già stati messi per iscritto, e in qualche caso li abbiamo già rimessi nel cassetto, ma, al di là delle buone intenzioni, l’inizio dell’anno solare resta una buona occasione per mettere ordine tra le finanze e partire con il piede giusto. Si tratta, in altre parole, di spendere un pochino del nostro tempo perché i prossimi mesi siano più leggeri – o se non altro più consapevoli – dal punto di vista economico finanziario. Qui abbiamo raccolto i suggerimenti più interessanti e costruito un percorso diluito in sette giorni, sette piccoli passi da compiere in una settimana. Ecco cosa c‘è da fare, step by step.
Giorno uno: calcola il valore del tuo tempo
Significa assegnare al tempo che impieghi per le diverse incombenze un valore vero e proprio, in termini monetari, un po’ come succede al lavoro, dove non vendi solo capacità o esperienza, ma anche (e diremmo: soprattutto, nella maggior parte dei casi) il tempo speso per svolgere la tua attività o le tue mansioni. Il compito di oggi è prenderti un momento per capire a quanto ammonta questa somma, calcolatrice alla mano. Esistono calcoli sofisticati per ottenere questo dato, puoi prendere come riferimento la tua tariffa lavorativa oraria, o, se non la conosci, prendere il tuo stipendio annuale lordo della certificazione unica che ti invia il tuo datore di lavoro, oppure il tuo reddito da lavoro in dichiarazione dei redditi, e dividere il dato per 2.080, che sono mediamente le ore lavorative di un impiegato.
Non è questo il prezzo del tuo valore, ma è comunque un parametro utile per “pesare” il costo di ogni cosa che fai nel resto della tua giornata. Monetizzare il tempo ti aiuta a capire se lo stai usando in modo saggio, e anche se in certi ambiti, che siano lavorativi o familiari, ci siano aspetti da riportare in equilibrio. Se sai che un’ora del tuo tempo “vale” anche solo 30 euro, ci penserai due volte a “bittarla” in attività per cui non ne vale la pena. Abituati a inserire il dato anche nei ragionamenti che fai quando cerchi di risparmiare, non sempre il risparmio immediato è la soluzione più vantaggiosa. Se invece ti rendi conto di essere sottopagato, è comunque un buon inizio per cercare un nuovo lavoro.
Giorno due: fai il check-up di ciò che possiedi
La settimana continua con un’altra domanda: le mie proprietà sono in salute? E la parola che più si adatta a questo esercizio è: prevenzione. Per ogni bene posseduto, dalla casa all’automobile, alla bicicletta, fai una sorta di check-up. Tra i “compiti” di inizio anno, è infatti molto utile stilare l’elenco dei lavori di manutenzione da fare, con le relative date: la revisione della caldaia, il tagliando dell’auto, la pulizia periodica dell’impianto idrico, i freni della bici. Sono delle uscite, è vero, ma programmarle per tempo aiuta a gestirle, e non dimenticarle è utilissimo per evitare spese impreviste, indesiderate e spesso molto più gravose del semplice lavoretto o del controllo. La manutenzione della caldaia è sicuramente più gestibile di un’uscita improvvisa di 350 euro per l’apparecchio che si rompe, e rivedere il tetto è più economico che rimediare a un’infiltrazione sul soffitto dopo un’acquazzone.
Giorno tre: riconteggia le tue risorse
Se non lo fai da un po’, è una buona idea rimettere insieme i tuoi risparmi, facendo un controllo approfondito delle risorse che potresti aver dimenticato. A cosa ci riferiamo? A quel conto su quella carta di pagamento aperto due anni fa, su cui hai lasciato 80 euro; a quello sulla App di second hand su cui non compri da un po’, perché ti sei annoiatə; al libretto postale che hai dall’infanzia e ai soldi che avevi iniziato a mettere da parte per quel viaggio che non hai più fatto; ai braccialetti d’oro regalo della prima comunione, che non usi e che ti eri ripromessə di vendere a un compro Oro: è ora di fare pulizia. Anche se gli importi sono piccoli, metterli insieme e magari utilizzarli in modo più fruttuoso è una cosa saggia e intelligente.
Giorno quattro: vai a caccia degli abbonamento zombie
Iscriversi a un servizio che promette i primi due mesi gratuiti è facilissimo, altrettanto facile è dimenticare l’abbonamento, senza magari nemmeno utilizzare il servizio. Scovare gli abbonamenti “zombie”, d’altra parte, non richiede grande sforzo. È sufficiente sedersi, mettere insieme gli estratti dei conti correnti e delle carte di credito con i pagamenti dell’ultimo mese. Si sottolineano in blu le spese periodiche, e poi si ragiona su ognuno di essi, chiedendosi: lo utilizzo? Mi serve? Mi piace? Se la risposta è no, via con la disdetta, se è sì, si parte con la ricerca di un’alternativa low cost (un esempio su tutti è il Telepass: da un annetto sono arrivati sul mercato dei competitor molto più economici) o semplicemente si verifica se lo stesso abbonamento si può disdire e rinnovare a condizioni più vantaggiose. Gennaio, si sa, è il mese delle promozioni. A proposito, per chi non ha la tv a casa, il 31 gennaio è l’ultimo giorno per disdire il canone Rai e non vedersi addebitare l’importo sulle bollette dei prossimi mesi.
Giorno cinque: passa in rassegna le bollette
Quand’è stata l’ultima volta che hai dato un’occhiata alle tariffe del tuo contratto luce e gas, o di quello del telefono? Gennaio è un buon momento per verificare costi e condizioni contrattuali. L’operazione richiede al massimo un’ora, si scaricano le ultime fatture per ogni utenza e si inizia il monitoraggio: per il telefono è sufficiente verificare sui siti degli operatori se ci sono proposte più allettanti, mentre per l’energia ci si può affidare al Portale Offerte dell’Authority per l’Energia, dove basta fare una simulazione con i propri dati. Occhio a verificare che il tuo contratto non abbia vincoli di fedeltà che ti impongono di rimanere legati al fornitore ancora per mesi, in questo caso la penale da pagare potrebbe essere alta e il gioco non valere la candela. Se invece non ne vuoi sapere di cambiare fornitore, perché non hai tempo o semplicemente ti fidi del tuo, controlla che non abbia lanciato offerte più allettanti, e chiama il servizio clienti. Di solito, di fronte alla prospettiva di perdere un cliente sono disposti a venire incontro al consumatore.
Giorno sei: fai un controllo alle coperture assicurativa
Il nostro bisogno di tutele cambia con gli anni e le situazioni, e a volte le polizze stipulate qualche anno prima non ci servono più. Ecco allora che torna utile anche passare in rassegna eventuali coperture, e capire cosa ci serve ancora e cosa no. Per esempio, la polizza salute che avevi fatto quando eri un lavoratore precario, oggi che sei stato assunto non ti occorre più, o ti occorre meno. Oppure, ora che i tuoi figli sono cresciuti puoi fare ameno della Rc capofamiglia. Ripeti questa verifica anche per le polizze obbligatorie, come l’Rc auto, e in ogni caso fai un giro sui comparatori online e controlla se per la stessa copertura puoi pagare premi più bassi, cambiando compagnia. In caso positivo, non dimenticare di segnare la data entro quando sei obbligato a inviare la comunicazione di disdetta o di modifica del contratto. E se invece hai assicurazioni che prevedono dei beneficiari, come quella sul mutuo casa, che tutela i congiunti in caso di morte del contraente, fai anche una verifica dei beneficiari.
Giorno sette: fai i conti con l’inflazione
Questo giorno è dedicato ai conti. L’Italia, lo abbiamo imparato a nostre spese, è tra i Paesi dove negli ultimi anni le retribuzioni medie hanno perso più valore a fronte della crescita dell’inflazione, con il risultato che ci ritroviamo tutti un po’ più poveri. Motivo di più per monitorare questo dato, almeno una volta all’anno. Cosa significa in concreto? Prendere nota del tasso di inflazione annuo e del trend, e tenere conto nel momento in cui stiliamo un budget. Se per la spesa settimanale, fino a un anno fa spendevamo 100 euro è probabile che questa somma non sia più sufficiente ad acquistare gli stessi prodotti. È bene esserne informati e incorporare questi dati nel processo decisionale, per evitare di essere colti di sorpresa quando a fine mese i conti non tornano più. Se non puoi modificare il tuo budget e non sai dove risparmiare, prova a seguire il metodo della quarta settimana: stabilire una settimana al mese in cui non spenderai denaro oltre a quelle che sono le necessità di base: niente brioche al bar, niente cinema, niente biscotti in panetteria, niente abiti, un modo per riflettere sugli acquisti compulsivi e diventare più consapevoli delle proprie priorità.
Giorno 8: allontana le tentazioni (per i più coraggiosi)
Sì, i giorni erano sette, ma siccome questo è il momento dell’anno ottimale per fare pulizie, chi ha più coraggio potrà cogliere la palla al balzo per un gesto davvero risolutivo: annullare l’iscrizione alle email promozionali di negozi, outlet o siti web, che ogni settimana promettono sconti imperdibili. Rimuovi anche i dati della tua carta di credito dai tuoi siti online preferiti, e chiedi ai tuoi account sui social media di bloccare i tuoi spazi commerciali preferiti, accedendo alla pagina delle impostazione. Quest’anno niente vetrine su internet, si passeggia nel parco: un buon proposito per dedicare meno tempo agli acquisti e più tempo alla vita.