Superbonus e gli altri, cosa cambia nel 2024

Il 2024 è senza dubbio l’anno dell’addio a diversi bonus edilizi, almeno per come li abbiamo conosciuti. Alcune agevolazioni scadranno a dicembre, altre dopo questa data saranno drasticamente ridotte, altre ancora hanno già subito modifiche importanti. Inoltre, lo sconto in fattura e la cessione del credito non esistono più, salvo che in determinati e circoscritti casi.

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D’ora in avanti serviranno due requisiti per usufruire dei benefici fiscali: primo, avere la liquidità per pagare i lavori (o qualcuno che te li finanzi con un prestito), secondo, avere un’imposta lorda abbastanza capiente da poter “scaricare” le rate di detrazione. Il consiglio, per chi ha in programma nei prossimi mesi di iniziare dei lavori di ristrutturazione o di efficientamento energetico, è quindi di valutare tutte le variabili con attenzione, alla luce delle novità.

Superecobonus, si scende al 70%

Iniziamo dal Superecobonus, che presenta poche novità, ma decisive: la detrazione fiscale per chi avvia gli interventi quest’anno scende dal 90% al 70%, e scalerà ancora al 65% dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. Si chiude inoltre la stagione della maxiagevolazione per villette e unità autonome. La possibilità di accedere ai benefici resta per gli edifici condominiali e per quelli da due a quattro unità immobiliari. Confermato, ma questa non è una novità, l’addio alla cessione del credito.

Ristrutturazioni e mobili

Per il più classico dei bonus edilizi, quello sulle ristrutturazioni, i tempi si fanno più stretti: per come è adesso la normativa, lo sconto fiscale del 50% è in scadenza al 31 dicembre 2024. Se il governo non interverrà con una modifica, allo scadere dell’anno la detrazione scenderà al 36%. Chi inizia oggi deve quindi essere certo che i lavori vengano pagati entro fine dicembre. Collegato al bonus ristrutturazioni è il bonus mobili: chi avvia interventi di questo tipo può godere di una detrazione del 50% anche sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici. La spesa massima su cui applicare la detrazione (da recuperare in dieci anni), è però scesa da 8.000 a 5.000 euro. Occhio, perché anche questa agevolazione scade il 31 dicembre, gli acquisti vanno fatti entro l’anno.

Sostituzione caldaie e altri lavori di efficienza energetica

Per gli interventi come l’acquisto di una nuova caldaia o di infissi più efficienti, e in generale quelli  che migliorano le prestazioni energetiche di un immobile, il 2024 non presenta grandi cambiamenti: si potrà ancora usufruire dell’ecobonus al 50-65% (a seconda del tipo di intervento), ma senza sconto in fattura.

Bonus barriere architettoniche, addio 75% per infissi e bagni

Ne avevamo parlato nei mesi scorsi anche su Rame, il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche era una possibilità molto interessante per chi aveva in programma la sostituzione di infissi o il rifacimento dei servizi igienici. La norma permetteva di usufruire di uno sconto fiscale del 75%, da spalmare in soli 5 anni, anche su interventi di questo tipo, alla sola condizione che in tutti i casi venissero rispettati determinati requisiti di accessibilità. Da quest’anno, però, si cambia. La detrazione resta confermata fino al 31 dicembre 2025, conservando i medesimi tetti di spesa, ma c’è una stretta sui lavori ammessi. A essere agevolati, da quest’anno, sono solo determinati interventi, e cioè quelli che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Dal 1° gennaio, infine, non è più possibile la cessione del credito o lo sconto  in fattura, con la sola eccezione dei lavori eseguiti da condomìni, oppure da proprietari a basso reddito o con disabilità.

Sisma bonus

Sgravi fiscali confermati anche sugli interventi che consentono la messa in sicurezza degli edifici, a patto che gli stabili si trovino in zona sismica 1, 2 e 3. Fino al 31 dicembre 2024 c’è la detrazione Irpef e Ires del 50%. La percentuale sale al 70% o 80% nel caso in cui gli interventi migliorino la sicurezza dello stabile di una o due classi di rischio, e al 75% o all’85% sugli interventi che riguardano interi condomini. In entrambi i casi la detrazione viene recuperata in 5 anni.

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