E se la soluzione non fosse risparmiare, ma guadagnare di più?
Elisa Pistis ha 38 anni ed è un’attrice. Nasce in Sardegna da un papà ferroviere e una mamma impiegata, che si sono emancipati da contesti molto umili e che le trasmettono l’importanza del risparmio. Elisa capisce subito che ogni desiderio esaudito racchiude il costo di ciò a cui si è dovuto rinunciare per realizzarlo. «Un’educazione di questo tipo ha creato in me una costante ansia che i soldi non bastassero mai e che quindi tutte le spese “superflue” potevano o essere tagliate oppure accuratamente ponderate».
A dispetto di questa relazione con il denaro, Elisa sceglie di intraprendere una carriera intrinsecamente instabile, e cioè, quella teatrale. Finita l’università in Beni Culturali, si iscrive all’Accademia d’arte drammatica a Udine e, una volta diplomata, si dedica con passione al suo sogno di diventare attrice, affrontando sacrifici e precariato. «Sono stati dieci anni complessi. Un mese avevo cinque spettacoli, ma il mese successivo non sapevo cosa aspettarmi».
Quando la pandemia cancella improvvisamente la tournée in cui era impegnata, Elisa prende consapevolezza della necessità di avere un piano B, e di diversificare le sue fonti di reddito. «Vivo da sola e posso contare solo sulla mia capacità di lavorare come attrice. Se mi tolgono questa possibilità, io non ho paracadute». Così, inizia a cercare un secondo lavoro, conciliabile con i suoi impegni sul palcoscenico. Dopo un po’ di ricerche, trova un impiego in un altro ambito che l’appassiona: quello del benessere, nel campo del network marketing.
Grazie al nuovo lavoro, Elisa guadagna circa 700 euro al mese. Combinando queste entrate con quelle derivanti dal teatro, riesce finalmente a concedersi a regalarsi il lusso di qualche spesa superflua. «Se voglio andare al ristorante una volta in più, ora posso farlo senza troppi pensieri. Tuttavia, trovare un equilibrio non è sempre immediato: dopo una vita passata a risparmiare, liberarsi dall’idea che ciò che è superfluo si debba necessariamente evitare non è semplice. Cambiare mentalità richiede tempo e consapevolezza».