Come funzionano le pensioni per i commercianti e gli artigiani

La settimana scorsa ti avevo spiegato la contribuzione per i professionisti. Oggi invece affronto il tema dei contributi collegati a chi esercita un’attività di commercio e artigianato, che sebbene siano due mondi diversi e distinti, in realtà sono legati da diverse regole che li rendono simili, per lo meno in termini di contribuzione.

Partiamo dalle cattive notizie: entrambi sono accomunati da un contributo fisso, abbastanza immediato e che prescinde dalla realizzazione di un reddito. Chiunque intenda aprire un negozio, anche on-line, di vestiti (commercio) così come un’officina meccanica o una piccola sartoria (artigianato), deve subito mettere in conto che di lì a poco dovrà pagare il contributo fisso Inps, con f24 intestato alla persona fisica.

Sì, l’Inps è personale, e questo anche quando l’attività viene esercitata da una società, tipo una Società in nome collettivo, composta da tre amici: ognuno pagherà la sua (non la deve pagare la società, sembra banale ma ti assicuro che non lo è). Gli importi del contributo fisso INPS per l’anno 2022 sono: 3.983,73 euro per i commercianti e 3.905,76 euro per gli artigiani; viene pagato in 4 rate trimestrali di pari importo alle seguenti scadenze: 16 maggio, 22 agosto, 16 novembre e 16 febbraio dell’anno successivo.

Come detto, questo è un contributo fisso che prescinde dalla realizzazione di un reddito e quindi deve essere pagato anche nel caso in cui l’attività in quell’anno abbia prodotto una perdita. Questo versamento “copre” la contribuzione fino a un determinato importo di reddito (chiamato minimale) che è pari a 16.423 euro.

Per la parte di reddito che eccede il minimale, invece, è dovuta la contribuzione a saldo che è determinata applicando una percentuale del 24,48% per i commercianti e del 24% per gli artigiani, che aumenta di 1 punto percentuale per i redditi superiori a 48.279 euro, fino a un massimale di 80.465 euro, oltre il quale la retribuzione non è soggetta a contribuzione previdenziale.

Il pagamento di questi importi eccedenti il minimale è previsto insieme al pagamento delle imposte, e quindi le scadenze per quest’anno sono:

  • il 30 giugno 2022 o il 22 agosto 2022, con una piccola maggiorazione dello 0,40%, per il saldo 2021 e il primo acconto 2022;

  • 30 novembre 2022, per il secondo acconto.

Adesso una buona notizia: contrariamente a quanto avviene nella gestione separata, nel caso dell’INPS artigiani e commercianti è possibile ridurre del 35% la contribuzione nel caso di adesione al regime forfettario. Per farlo è necessario predisporre una domanda all’INPS entro il 28 febbraio e soprattutto sapere che la riduzione di versamento comporta una riduzione del periodo di copertura previdenziale (si va in pensione dopo). Ma c’è un vecchio detto, che più o meno dice che per pagare c’è sempre tempo. Dipende se questo motto fa per te.



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Giacomo Traldi

Giacomo Traldi is a freelance graphic designer. His work focuses on both print and digital editorial projects, visual identities and video making. Based in Milan, he has collaborated with Studio FM Milano, Leftloft, Tomo Tomo and the publishing houses Periodici San Paolo and Mondadori. He studied Communication Design at Politecnico di Milano and at Rhode Island School of Design.

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