Le criptovalute sono tutte uguali?

Se ne sente parlare sempre più spesso e magari ci piacerebbe anche provare ad acquistarne un piccolo importo. Il problema è che ce ne sono davvero tante di criptovalute e sceglierne una da comprare appare come un rebus, senza contare poi le recenti vicende che stanno coinvolgendo quel mondo.

E dunque, sono tutte uguali?

Spoiler: no, le criptovalute non sono tutte uguali.

Capire quali sono gli elementi che distinguono Bitcoin da tutte le altre criptovalute ci dà la possibilità di fare scelte (anche piccole) consapevoli e in linea con le nostre aspettative.

In questo contenuto non entreremo negli aspetti tecnici. Faremo invece una panoramica di base che offra la possibilità di capire le differenze tra le diverse criptovalute ed eventualmente scegliere.

Come si dividono le criptovalute?

La prima grande distinzione l’abbiamo già fatta: da un lato abbiamo messo Bitcoin e dall’altro, tutte le altre criptovalute che, secondo i dati dell’analisi di Coinmarket, alla metà del 2022 sarebbero ammontate a circa 17.000 (un numero davvero gigantesco che senz’altro, già da solo, invita all’accuratezza nelle nostre scelte).

Lo possiamo dire tranquillamente: Bitcoin nel panorama criptovalute, fa specie a parte.

Come e perché nasce Bitcoin?

Lo abbiamo detto qui, ma ripetiamolo.

Le fondamenta culturali su cui nasce e si sviluppa Bitcoin, rappresentano il suo valore rivoluzionario. (Alla base di Bitcoin c’è anche una meravigliosa impronta filosofica, se non lo hai già fatto ti suggerisco di leggere il white paper con cui Satoshi Nakamoto descrive il progetto. Non è roba per nerd!).

Viene introdotto nel 2009 da Satoshi Nakamoto, uno pseudonimo di cui ancora a oggi non si conosce l’identità, appartenente al movimento nato negli anni ’80 dei cypherpunk, ovvero un movimento di studenti ed esperti di informatica che lottavano per preservare i diritti umani tra i quali quello della libertà, della privacy, dell’inclusività finanziaria e altri ancora.

Per la prima volta nella storia dell’umanità, Bitcoin dà la possibilità di scambiarsi del valore digitalmente (internet of value), in modo diretto, da soggetto a soggetto, senza coinvolgere gli intermediari finanziari come ad esempio le banche.

Tutto questo grazie a una tecnologia (che oggi identifichiamo con il nome di blockchain) con delle caratteristiche rivoluzionarie, capaci cioè di rendere i dati delle transazioni immutabili, verificabili, tracciabili.

Quindi, riepilogando:

  • nasce la prima criptovaluta (cripto deriva da criptografia, la funzione matematica usata per rendere un messaggio non comprensibile/intelligibile a persone non autorizzate a leggerlo, è usata anche nel dietro le quinte di WhatsApp);

  • viene introdotta da qualcuno che non si è mai voluto identificare (per evitare che Bitcoin potesse essere bannato da chi eventualmente lo avesse visto compromettere altri interessi);

  • tale criptovaluta sostituisce la fiducia che ognuno di noi ripone da sempre negli intermediari protagonisti nelle nostre transazioni, con la possibilità di gestire e verificare le transazioni in modo diretto;

  • tutto questo grazie a un algoritmo informatico che funziona con regole chiare, ben definite e trasparenti (chiunque voglia ha la possibilità di vederne il funzionamento), in modo disintermediato (ovvero da soggetto a soggetto, senza il coinvolgimento di terze parti in mezzo) e decentralizzato (ovvero dove ogni soggetto partecipa direttamente al registro delle transazioni fatte senza che esso debba essere accentrato nelle mani di qualcuno che lo amministra).

Quali sono le 2 caratteristiche che distinguono Bitcoin rispetto alle altre criptovalute?

Con Bitcoin nasce un bene digitale distribuito ovvero a disposizione di tutti. Con Bitcoin si raggiunge la piena inclusività finanziaria. È importante infatti considerare che nel sistema finanziario tradizionale, ci sono ancora 1,7 miliardi di persone, nel mondo (attualmente siamo circa 8 miliardi), che non hanno accesso a un conto corrente bancario (fonte: WorldBank) perché per una qualche ragione non sono accettate dal sistema. Una parte importante di quelle persone è rappresentata da donne.

L’altra caratteristica di Bitcoin è l’incorruttibilità: Bitcoin non ha dietro la gestione di un singolo soggetto o di una società proprietaria, è come il protocollo base di internet, l’http, che è di tutti e non appartiene a nessuno.

Inclusività finanziaria e mancanza di una entità che ne influenza le sue sorti sono le due caratteristiche che lo rendono unico nell’intero panorama finanziario.

E quindi perché le altre criptovalute non si possono considerare al pari di Bitcoin?

Sebbene le altre criptovalute siano tutte create sulla falsariga di Bitcoin (ognuna declinata in modo diverso con caratteristiche proprie specifiche spesso molto diverse dalla prima valuta digitale), esse hanno tutte una realtà soggettiva o giuridica dietro di sé che definisce le linee di emissione, gestione e di governance. Tutto questo va evidentemente a impattare sul loro valore e sulle loro sorti.

Per rendere tutto più chiaro, a grandi linee, possiamo dire che, ad esempio, comprando criptovalute diverse da Bitcoin è come comprare le azioni di una società. Dietro a quelle azioni ci sono aziende, consigli di amministrazione, scelte di governance e tutto questo va a impattare il valore e le sorti degli investimenti fatti sottoscrivendo quelle azioni o quelle criptovalute. Come stiamo vedendo anche in casi recenti, eventuali malagestione, truffe o scandali che coinvolgono quelle realtà, di riflesso travolgeranno anche gli investimenti a essi legati.

Orientando la propria scelta di acquisto verso Bitcoin, escludendo o riducendo al minimo la scelta su altre criptovalute, si è al riparo dai rischi sopra esposti?

Per rispondere a questa domanda è necessario considerare un altro aspetto, ovvero come decidi di comprare e detenere bitcoin.

Ti parlerò di questo nel prossimo contenuto.



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