5 cose da fare quando la pensione si avvicina

Sapevi che in questo momento nel nostro Paese esistono più di 13 modi differenti per andare in pensione? Chi si avvicina al traguardo deve essere in grado di scegliere ciò che gli assicura i benefici maggiori. La valutazione non è semplice da fare, soprattutto se nel corso della carriera lavorativa abbiamo versato contributi in più casse. Bisogna poi tenere conto che alcune “vie” possono precludere la possibilità di continuare a lavorare dopo aver avuto accesso alla pensione.

Vediamo insieme, quindi, cosa è utile sapere e cosa può influire sull’assegno futuro.


1. Verifica l’estratto conto

Prima di presentare la domanda di pensione, verifica che l’estratto contributivo sia in ordine, e che risultino tutti i contributi per i periodi lavorati. Una volta liquidata la pensione non sarà più possibile recuperarli. Se per uno o più periodi hai lavorato all’estero, è il momento giusto per chiederne il riconoscimento all’Inps.


2. Considera cosa vorrai fare dopo

Gli accessi pensionistici non strutturali (come quota 100, 101 ecc…), non permettono di cumulare alla pensione altri tipi di reddito. Se pensavi di ritirarti per intraprendere una nuova attività o continuare a lavorare in un altro settore, questa non è la via di accesso corretta.

3. Valuta se ti conviene il riscatto

  • Valuta se ci sono dei periodi di studio o di maternità durante i quali non hai lavorato, e che potrebbero essere riscattati, e chiedi a chi effettua le simulazioni che impatto avrebbe il riscatto sull’assegno pensionistico. Ricorda: i contributi da riscatto sono deducibili dal reddito, quindi il costo che effettivamente andresti a sostenere sarebbe più basso rispetto quello che sembra.

  • Se hai fatto il servizio di leva, tieni presente che il riconoscimento del periodo militare non è a pagamento, ti basta presentare la domanda per vederti aumentare l’anzianità contributiva. Se hai versato i contributi in più casse Inps, puoi scegliere in quale di queste far riconoscere il servizio militare, non deve obbligatoriamente essere quella in cui versi i contributi al momento della pensione.

  • Nel biennio 2024-2025 è possibile riscattare anche i “buchi contributivi” successivi al 1996. Ti conviene, quindi, fare un check della tua posizione previdenziale, e se intendi sanare quei periodi, presentare domanda. Considera che non si tratta di una misura strutturale, quindi dopo il 31/12/2025 potrebbe non esserci più tale possibilità.

4. Non dimenticare le simulazioni

Contrariamente a quello che generalmente si pensa, il sistema di calcolo contributivo non è sempre il meno conveniente. Se hai iniziato a versare i contributi prima del 1996, e sei quindi nel regime misto, chiedi a chi effettua le simulazioni di pensione di avere il doppio calcolo (misto e contributivo) per valutare quale nel tuo caso è più conveniente.

5. Più versi (anche dopo), meglio è

Devi sapere che se continui a versare contributi dopo essere andato/a in pensione, quei contributi non andranno persi ma daranno luogo a un ulteriore supplemento di pensione che si aggiunge a quella già liquidata. La pensione che percepirai sarà una sorta di coperta patchwork, quanti più pezzi metti insieme, tanto più ampia sarà.



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