7 lezioni da “Padre ricco padre povero”

“I soldi vanno dai soldi”, quante volte abbiamo sentito questo modo di dire che fa pensare che il denaro non sia per tutti ma destinato a pochi eletti? Robert T. Kiyosaki smantella questa visione con il suo libro “Padre Ricco Padre Povero”, che parla di finanza personale e come diventare imprenditori di successo. Diventato ormai un bestseller e giunto alla sua ventesima edizione, il libro di Kiyosaki racconta la vita dell’autore stesso: cresciuto da due padri, uno ricco e uno povero, riceve sin da bambino una educazione finanziaria antitetica. Il padre povero non aveva finito la scuola media ma aveva lavorato duramente per tutta la vita riuscendo ad avere successo nella sua professione malgrado convivesse di continuo con problemi finanziari, il padre ricco altamente istruito, invece, era diventato l’uomo più ricco delle Hawaii. Alla loro morte lasciarono una montagna di debiti da pagare, il primo e una eredità di decine di milioni di dollari, il secondo. Attraverso la sua storia Kiyosaki spiega, in sette punti, come raggiungere la libertà finanziaria e gestire al meglio il proprio capitale, dichiarando che tutti noi abbiamo il potenziale per diventare ricchi e che i soldi sono una prerogativa di tutti.

A cura di Deborah Papisca


Punto 1: Non lavorare per i soldi, lavora per imparare

Il lavoro deve essere considerato come uno strumento per migliorare se stessi sia dal punto di vista personale che professionale e Kiyosaki incoraggia a lavorare per passione, per creare qualcosa di nuovo e costruttivo per sé e gli altri e che faccia perfezionare le proprie abilità. Agendo in questo modo si acquisisce un magnetismo che rende attrattivi e i soldi saranno uno dei tanti buoni elementi che verranno calamitati verso di noi. Kiyosaki conclude dicendo che il primo, vero, grande guadagno è cercare di diventare i migliori in ciò che facciamo.

Punto 2: Riduci le tue spese il più possibile

Evitare il debito è un’azione che permette di crescere nella propria libertà finanziaria ed è opportuno diminuire le proprie uscite. Ciò a cui si riferisce Kiyosaki sono prevalentemente i debiti negativi, ossia quei prestiti veloci che si creano, ad esempio, quando si decide di comprare uno stereo o un viaggio a rate chiedendo supporto a una finanziaria, mentre il debito positivo può essere considerato il mutuo della casa. Ad ogni modo e in linea di massima è sempre bene evitare il più possibile il debito. Lo stesso principio vale per le spese extra, quelle che si possono evitare ma che al contrario vengono nutrite da tendenze compulsive come comprarsi l’ennesimo paio di scarpe.

Punto 3: Pensa come i ricchi e fai lavorare i soldi al tuo posto

Gran parte delle persone è abituata a vivere all’interno di uno stretto cordone ombelicale con il proprio posto di lavoro, lavora un certo quantitativo di ore a settimana con guadagni che non mutano nel tempo se non con una promozione saltuaria o un piccolo aumento annuale. I ricchi con la loro mentalità aperta e disposti al buon sacrificio (inteso proprio come fare qualcosa di sacro e non di oneroso) riescono a creare un capitale iniziale da poter investire, se sbagliano investimento ci riprovano e magari ricadono di nuovo ma sono disposti a rialzarsi, imparare dall’errore e insistere nel loro obiettivo di crescita finanziaria. Così facendo diventano sempre più abili a “nasare” il buon affare, arrivando a guadagnare anche mentre dormono, di fatto sono diventati datori di lavoro dei loro stessi soldi.

Punto 4: L’educazione finanziaria è la più grande risorsa

Se imparare a leggere e scrivere è indispensabile, come apprendere buone regole civiche, studiare storia, italiano, matematica o qualsiasi altra materia possa renderci persone istruite e open minded, anche sul piano finanziario dovremmo avere il diritto di ricevere una buona educazione che Kiyosaki sostiene sia indispensabile attuare nelle scuole per dare ai ragazzi fin da tenera età un sapiente imprinting che li spinga a nutrire la giusta visione del denaro e insegnargli nel tempo a gestirlo in modo libero e consapevole.

Punto 5: Conosci la differenza tra attività e passività

Le persone con una visione ricca hanno chiaro il concetto di attività: acquisiscono beni, titoli, investimenti, immobili, acquistano ciò che si possono permettere nell’immediato e in via del tutto eccezionale comprano a rate solo se ciò che acquistano è un investimento. Le persone con una visione povera sono legate alla passività: impegni, obbligazioni, rate. Acquistano ugualmente ciò che non possono permettersi. Questa, sostiene Kyosaki, è la principale differenza che può determinare lo sviluppo futuro delle finanze di ciascuna persona.

Punto 6: Reinvesti i profitti realizzati

Parte del nostro reddito andrebbe investito in altri beni. Non dobbiamo pensare a come guadagnare di più ma cercare piuttosto nuovi asset, nuove idee, nuove strategie, determinare ogni volta un budget da investire e, infine, armarsi di pazienza e perseveranza, poiché ogni progetto di successo si inizia a costruirlo dalle sue fondamenta e non certo dal tetto e la sua è una lenta lievitazione ma se si impara ad aspettare con il sostegno di impegno e dedizione il tempo ripagherà puntuale.

Punto 7: Non affidarti esclusivamente ai consulenti finanziari o alle banche

Rivolgersi a un esperto in materia è sempre utile ma è necessario se non fondamentale avere il controllo sui propri soldi perché le realtà a cui ci rivolgiamo per gestire le nostre finanze fanno prima di tutto i loro interessi provando ogni volta a proporre i propri strumenti finanziari. Questo per Kiyosaki è uno dei punti più importanti e non smette mai di incoraggiare le persone a leggere, imparare, allenarsi a conoscere in modo approfondito il mondo dei soldi.

 


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