Come vengono restituiti i soldi delle detrazioni fiscali?

Per le persone fisiche ci sono due modalità per presentare la dichiarazione dei redditi: il 730, per dipendenti e pensionati, oppure il Modello Redditi persone fisiche.

Per chi ha il 730, il rimborso delle detrazioni viene direttamente accreditato assieme allo stipendio o alla pensione, sulla prima busta paga utile dopo l’invio del modello. Lo rimborsa il datore di lavoro, che fa da sostituto di imposta, o l’ente previdenziale per i pensionati.

Ci sono però situazioni in cui il 730 non può essere presentato, ed è il caso per esempio di chi ha una Partita Iva sotto la forma della ditta individuale. Per loro c’è il Modello Redditi persone fisiche, e in questo caso, se si matura un credito IRPEF, ad esempio per un eccesso di versamento di acconti durante l’anno rispetto poi al saldo dovuto, si può agire in due modi: chiedere un rimborso direttamente all’Agenzia delle entrate, oppure compensare quel credito con altri tributi o contributi.

Per chiedere il rimborso è sufficiente compilare il quadro Rx del Modello Redditi. Sarà l’Agenzia delle entrate ad accreditare direttamente l’importo al contribuente che, per velocizzare i tempi dell’operazione, può comunicare all’Agenzia le coordinate bancarie. I tempi però sono abbastanza lunghi, servono circa due anni.

L’alternativa al rimborso è utilizzare il proprio credito Irpef in compensazione di altre imposte, presentando il modello F24 per via telematica.

Il credito può essere compensato con tutto ciò che viene pagato tramite il modello F24 e quindi ad esempio l’Iva (mensile o trimestrale), le imposte sostitutive (ad esempio la cedolare secca sugli affitti), le ritenute per i dipendenti, ma anche per pagare tributi come l’Imu ove dovuta (come ad esempio sulla seconda casa), oppure i contributi previdenziali all’Inps o ad altra cassa.

Occhio: se il credito è superiore a 5.000 euro, per utilizzare in compensazione la parte che eccede tale soglia è necessario attendere l’invio della dichiarazione Modello Redditi PF con l’apposizione del visto di conformità da parte dell’intermediario incaricato.

Se nessuna di queste scelte viene fatta (non si chiede il rimborso, né si utilizza il credito in compensazione) il credito sarà considerato dall’Erario un’eccedenza da utilizzare nella successiva dichiarazione.



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