Come risparmiare sui farmaci veterinari

Ne abbiamo parlato anche qui su Rame: le spese veterinarie sono una voce di costo non indifferente per le famiglie italiane. E anche chi sperava un aiuto dal bonus “animali domestici” stanziato nell’ultima legge di Bilancio dovrà ricredersi, visto che il beneficio riguarda solo una platea ristretta di beneficiari. Per fortuna, il nuovo decreto legislativo sui farmaci veterinari che attua il Regolamento europeo 2019/6, ha introdotto dal 18 gennaio  alcune novità che aiuteranno le famiglie. 

Sì al generico, anche se il veterinario prescrive il farmaco griffato

Partiamo dai farmaci generici (o meglio, equivalenti). Esistono già in campo veterinario, ma adesso il ministero della Salute ha messo a punto una lista ufficiale che permetterà al farmacista di proporre ai proprietari di pets un medicinale meno costoso di quello griffato indicato in ricetta, proprio come avviene per quelli umani.

«La novità» spiega Marco Melosi, presidente dell’Associazione nazionale medici veterinari (Anmvi) «sta nel fatto che dal 18 gennaio, giorno di entrata in vigore del nuovo decreto legislativo, i farmacisti possono sostituire il farmaco con uno equivalente che ha costo minore, anche senza il consenso del medico veterinario». In pratica, se fino a ieri era necessario che il medico lo scrivesse esplicitamente in ricetta, adesso è il farmacista a informare il cliente della possibilità di utilizzare un medicinale veterinario generico, e se non lo fa, il cliente può comunque chiederlo. 

Antipulci nella grande distribuzione

Un’altra buona notizia per il portafoglio riguarda le terapie antiparassitarie, che possono essere acquistate anche al di fuori delle farmacie, inclusa la grande distribuzione. Fino a poco fa in questi esercizi si trovavano solamente prodotti in fialette monodose, dette anche spot on. Dal 18 gennaio è concessa la vendita di medicinali antiparassitari a uso orale, in compresse, purché si tratti di prodotti che non necessitano di ricetta veterinaria. 

Sì ai farmaci “umani”

Il decreto conferma la possibilità di prescrivere ai nostri amici farmaci omeopatici per uso umano, nel caso in cui non ci siano omeopatici veterinari registrati per quella indicazione. Resta invece aperto un altro capitolo, molto delicato. Il testo non fa infatti riferimento a un’altra possibilità introdotta con la legge di Bilancio 2021, che permette sempre ai medici veterinari di indicare sulla ricetta un farmaco umano, purché questo contenga lo stesso principio attivo del medicinale veterinario che si intende prescrivere. Questa possibilità permette di risparmiare moltissimo su prodotti come colliri, diuretici, cortisonici, che nella versione “umana” costano fino a dieci volte meno. Poiché il decreto non fa menzione di questa possibilità, ma neppure la vieta, spiegano dalla Lav, al momento la possibilità resta in vigore. 

In arrivo le confezioni frazionabili

C’è poi un ultimo aspetto che riguarda i costi delle famiglie. Per far fronte al problema delle confezioni sovradimensionate, il decreto prevede anche la possibilità per le case farmaceutiche di introdurre confezioni “frazionabili”, per consentire a farmacisti o veterinari di vendere solo le dosi necessarie alle terapie. In questo caso, chiarisce il decreto, le confezioni dovranno contenere tanti foglietti illustrativi quante sono le parti in cui può essere diviso, oppure le informazioni dovranno trovarsi su un supporto elettronico. 

In attesa che arrivino le nuove confezioni, possiamo però evitare che le dosi inutilizzate restino “abbandonate” nella cassetta dei medicinali fino alla scadenza. Dal 18 gennaio è infatti possibile donarle a canili e gattili.

Come chiarisce la Lav, che si era fatta portavoce della proposta in Commissione Affari Sociali della Camera e poi con il Governo, i farmaci veterinari inutilizzati potranno essere consegnati solo al medico veterinario responsabile di canili e gattili che sono autorizzati a detenere scorte di medicinali.

Le confezioni dovranno naturalmente essere integre e originali, e non potranno essere ceduti prodotti che richiedono conservazione a temperatura controllata o appartenenti alla categoria delle sostanze stupefacenti e psicotrope.



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